Togliamo il "tappo" alla bottiglia, per brindare al nuovo anno....

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 31/12/2009
...e pace in terra agli uomini di buona volontà!

Finisce male questo 2009. Non che sia cominciato meglio! Anzi...fu un gennaio terribile, se vi ricordate, passato a discutere del fine vita di una giovane in coma irreversibile ormai da lustri: Eluana Englaro. Una storia che ci ha lasciato una amarezza dentro invincibile. Soprattutto per le strumentalizzazioni della chiesa e naturalmente di Berlusconi. A lei che non poteva difendersi non fu risparmiato niente: frugarono nella sua vita come i tubi frugavano nel suo corpo. Intollerabile incività, insopportabile violenza. E non era che l’inizio di febbraio quando Eluana morì. E noi avevamo già capito quanto puzzava e di cosa questo nuovo anno.

Ad aprile nuova tragedia: il terremoto in Abruzzo, altra miseria e morte sulla quale lucrare, da usare come scenario per altri show personali: la discesa agli inferi è solo una passeggiata. Ma aprile è anche il mese della figuraccia del cavaliere con la cancelliera Angela Merkel al vertice NATO: i telegiornali di tutto il mondo mostrano lui che continua a telefonare, mentre lei aspetta che smetta per poterlo salutare e accogliere... e poi l’altra bella figura con la Regina Elisabetta, che perde la sua solita calma. Il disprezzo europeo è tangibile, ci soffoca. L’unico che sembra non accorgersene è lui, la star di ogni figuraccia, il campione mondiale di gaffes. Lui che dice che Obama ha tutte le carte: è giovane, bello e abbronzato.

Non c’è giorno che non ce ne sia una nuova: lo scandalo delle escort, la signora Lario che chiede il divorzio, lui che annaspa fra bugie e ritrattazioni... Eppure la sinistra riesce a perdere le elezioni. Non si capisce più dove sta andando la gente, cosa pensano gli italiani che continuano a votare un personaggio del genere. Questa è la cosa più sconvolgente: non lui e nemmeno la sua corte di servi, ma proprio i suoi elettori, questi connazionali che non vedono, non sentono, non capiscono, non leggono....un altro mistero italiano.

Intanto il paese è sempre più povero, la gente perde il lavoro, i giovani non hanno futuro, le fabbriche chiudono, i clandestini sono diventati dei delinquenti per legge, si continua a gridare, ad alzare il tono dello scontro politico, a fomentare odio contro i giudici e “i comunisti”. Persino le sedi internazionali diventano il vomitorio delle invettive del presidente del consiglio, che non si contiene più e attacca tutto e tutti, compreso il presidente della repubblica, mentre aumentano le autocelebrazioni selvagge “io sono il miglior statista italiano degli ultimi 150 anni...” nemmeno li ha compiuti ancora l’Italia i 150 della sua esistenza come stato!

Intanto uno degli assassini del Circeo è rimesso in libertà: chissà se anche lui farà come Angelo Izzo e riuscirà a massacrare qualche altra povera donna. Comunque non è il solo killer in libertà. C’è chi uccide con le parole, c’è chi usa la diffamazione come un’arma, tanto sa che c’è chi lo protegge e gli consente di gettar fango sugli altri. E’ così che il direttore dell’Avvenire provato dai continui assalti di quello del Giornale, si dimette dal suo posto. Cosa aveva fatto di così grave? Aveva detto che forse il cavaliere avrebbe dovuto rispettare l’istituzione che rappresenta.

Si apre la corsa al massacro degli antagonisti politici: viene fuori il caso Marrazzo, preso di mira per le sue tendenze sessuali, non certo colpevole di alcun reato. Ma che importa?

Intanto gli avvocati del cavaliere cercano di creare una legge che lo salvi dai processi, nonostante il parere contrario della Corte Costituzionale. Ormai il consenso verso cavaliere sta cadendo a picco: anche il popolo bue sta cominciando a rompersi le scatole di doversi sempre occupare dei suoi problemi invece che riuscire a risolvere i propri, molto più urgenti, come : mangiare, vestirsi, mandare i figli in una scuola decente, non morire di malasanità... siamo a un passo dal liberarcene, manca un pelo.... ed ecco che un demente gli butta addosso un modellino del duomo di Milano e ne fa un martire. Santo e martire. Non se ne può più, cari amici e compagni. Non se ne può più.

Per cui, prima di vedere “scarface” di nuovo sul palco a combinare impunemente un’altra delle sue, voglio fare un augurio a tutti noi per il nuovo anno, ma non vi dirò “speriamo che vada meglio”. E non solo perché “ la speranza ormai è un’abitudine” per dirla con Tenco e io non ho nessuna voglia di trovare una bella frase consolatoria, da bacio perugina. Ma soprattutto perché io non credo affatto che l’anno prossimo sarà meglio di questo. Per niente. E non mi riferisco solo al nostro piccolo e grottesco paese. Siamo sull’orlo di un’altra guerra mondiale e stavolta non ci sono paesi ricchi e paesi poveri che si affrontano, ma solo popoli in diversi gradi e stadi di povertà, nello scenario spaventoso di un pianeta devastato e inquinato. Noi siamo, cari amici e compagni, davanti a un Armaggeddon senza confronti storici, altro che il cavaliere e le sue girls!

Allora io auguro a tutti di trovare la forza interiore per smettere di rassegnarsi. Auguro a tutti noi di riprendere in mano il nostro destino e salvare il nostro futuro e quello del pianeta. Una prova l’abbiamo data già il 5 dicembre: abbiamo detto che noi cittadini ci siamo, che siamo ben svegli e abbiamo ben chiari alcuni obiettivi. E il primo di questi è quello di liberarci di una classe politica parassita e inetta, che ha distrutto le nostre speranze e il nostro ambiente. Questa è la prima cosa che dobbiamo fare e possiamo riuscirci solo offrendo un’alternativa vera, una terza strada, un’altra chance alla gente che non si fida più di nessuno dei politici, a destra e a sinistra. Se riusciremo a non perdere la speranza e a restare uniti, ce la possiamo fare: bisogna solo volerlo. Ecco perché mi sento di fare un sincero augurio: che sia un anno nuovo pieno di serena fermezza e determinazione e... pace a tutte le donne e gli uomini di buona volontà.

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