Succede però una cosa che la falange compatta dell’informazione allineata e coperta e dei replicanti di governo non potevano prevedere. Succede che una giornalista de “La Stampa”, Irena Famà, va ad intervistare il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, ex capo della Polizia dal 2021 al 2023, e gli chiede conto della manifestazione che sabato ha colorato Roma, ed il prefetto che fa? Invece di allinearsi alla narrazione accusatoria dichiara quel che ha visto e verificato, dall’alto della sua lunga esperienza in gestione dell’ordine pubblico, e cioè che il bilancio della manifestazione è da considerarsi “assolutamente positivo”.

Scandisce poi che (riporto alla lettera quanto affermato nella citata intervista) “La manifestazione è finita senza incidenti. Questi sono venuti dopo”. Sulla presenza degli incappucciati dice che “Sin dall’inizio hanno provato e cercato spazi per turbare la manifestazione. Non ci sono riusciti”, anche grazie al respingimento degli stessi manifestanti e organizzatori con i quali “c’è sempre stato un confronto. Poi, e lo sappiamo bene, c’è chi quel colloquio lo rifiuta”.

L’occupazione della Tangenziale? Concordata con i manifestanti

Al Prefetto viene poi chiesto della criticatissima occupazione abusiva della tangenziale di Roma avvenuta nella giornata di venerdì, oggetto di insulti social e di maledizioni assortite e così si scopre che “Non è stata un’occupazione. Il percorso è stato concordato e i disagi limitati perché è stato possibile pensare a percorsi alternativi”… con buona pace degli strepiti di Salvini e Meloni.

Basta mettere a confronto le invettive e le manipolazioni di rappresentati istituzionali e adulatori vari e le parole del Prefetto Giannini per individuare da che parte arriva la predicazione dell’odio.