Abbiamo tutti ben presenti le immagini; sia quelle delle manifestazioni che si sono succedute tra venerdì e sabato a Roma che quelle degli incidenti provocati dagli “incappucciati” che puntualmente si infiltrano, si materializzano dal nulla e impegnano le forze di polizia.
Sappiamo anche bene qual è stata la reazione a questi eventi da parte del governo e della maggioranza, a partire dalla Presidente del Consiglio per finire con i fogli di complemento governativi: irrisione ( “il Week-end lungo” di Meloni) e offese (“delinquenti” apostrofava Salvini) poi sottolineatura degli scontri e grande spazio agli incidenti.
“Roma devastata” titolava “il Tempo” dell’immarscescibile Cerno, “Ancora gravi violenze da parte dei pro-Pal” che “insultano pure i Santi” inorridiva la Pravda nera di Belpietro.
Per “Il Giornale” la conseguenza della manifestazione è inevitabile: “esplode la guerriglia” . Insomma una giornata a ferro e fuoco per Roma e di gravi problemi per i suoi abitanti.
Un racconto che prosegue e persegue il disegno di una società attraversata dall’odio di parte, nella quale non si ammetterebbe la bontà del lavoro svolto dall’esecutivo e si coglierebbe qualsiasi occasione (quella dell’orrore palestinese derubricato a pretesto ne sarebbe l’esempio più eclatante) per cercare di creare difficoltà alla demiurga della nuova Italia.