A Verona un meeting oscurantista sulla famiglia

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 31/03/2019
Vecchie idee, vecchie paure: mancava solo la Madonna Pellegrina

Dalle cronache di questi giorni, il convegno sulla famiglia che si tiene a Verona, sembra un salto nel passato più lontano, con un linguaggio becero, isterico, superato, stantio e insopportabilmente ottuso. Siamo in pieni anni ’50, prima delle grandi conquiste civili del divorzio e dell’aborto, quando la chiesa mandava in giro per le case la Madonna Pellegrina.

Siamo lontani perfino dall’immagine di famiglia illustrata da Norman Rockwell, così patinata, buonista, così banale, perbene, convenzionale, un tantino ipocrita, eppure così familiare e rassicurante… niente di tutto questo a Verona: basta vedere la scelta kitsch del gadget: un piccolo feto di gomma color carne, un vero orrore sotto ogni punto di vista, con la scritta: "L'aborto ferma un cuore che batte"!

 

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Del resto che l’annullamento della legge 194 sull’interruzione di gravidanza fosse al centro del loro interesse e futuro programma lo si è visto subito: Massimo Gandolfini ha dato il via all’attacco dicendo: "L'aborto è l'omicidio di un bambino in utero, e la legge 194 è stata applicata soltanto negli articoli che permettono la soppressione di una vita e non in quelli che aiutano la maternità". A ruota lo segue il vescovo di Verona Giuseppe Zenti: "La famiglia è l'opera d'arte di Dio. L'aborto è un omicidio, questo dice la Chiesa. Non ho nulla contro gli omosessuali, ma non hanno niente a che vedere con il concetto di famiglia". Ecco qui: un calcio alle donne e uno ai gay. Ma ci rendiamo conto? Stiamo davvero ancora a parlare dell’omosessualità come di una malattia? Ma la chiesa, con tutte le accuse e i casi di pedofilia che la scuotono, non dovrebbe pensare a sé stessa invece di darsi tante arie? Non dovrebbero guardare la trave nel proprio occhio, invece della inesistente pagliuzza in quello altrui? Meno male che il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia ha detto “La legge 194 non si tocca e se esiste una patologia è l'omofobia, non l'omosessualità". Ci fa piacere perché, a suo tempo, si era dichiarato contrario all’utilizzo della pillola abortiva Ru486 e quindi alla sua distribuzione nel Veneto, anche se regolamentata nella legge 194 e noi ne siamo lieti per lui, anche per aver difeso l’omossessualità, quando si era espresso negativamente sulle famiglie gay. Oggi però non è d’accordo con la melma mefitica che sta uscendo da questo convegno ripugnante: bene! E per fortuna, altra nota confortante, Di Maio e i 5stelle hanno smesso di fare le damigelle di quel cerchiobottista di Salvini e hanno attaccato lui e il convegno con inaspettata durezza. Oooohhh! Era ora!

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Ma poi cos’è la famiglia? Nel dizionario è detto: “Famiglia: Nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro col vincolo del matrimonio o da rapporti di parentela o di affinità.” Mille possibilità, dunque, anche se all’inizio il termine indicava l’insieme dei servi della casa!

Ma basta pensare alla Sacra Famiglia: Maria era una ragazza madre ( lo ha detto anche il papa!), il concepimento di suo figlio era di origine eterologa e Giuseppe era un padre putativo. E come non bastasse erano pure migranti. Eppure erano una bella famiglia: tutti i Natali noi la celebriamo con il presepio! E tutti i grandi artisti si sono misurati su questo tema.

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E che Gesù fosse legato al suo papà lo vediamo in un quadro del pittore El Greco (1541-1614): la tenerezza e l'amore fra i due è visibile e toccante. Sebbene dunque Giuseppe non fosse il padre biologico di Gesù, pure era per lui il suo papà… Credo che sia uno dei pochi dipinti in cui Giuseppe è protagonista.. A parte questo, non sembra dipinto nell’epoca del trionfo del manierismo, ma è di una modernità che lascia senza fiato.

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Questo, checchè ne dicano questi bigotti “sfigati”( come li ha definiti DiMaio), è il segreto dello spirito della famiglia: l’amore, l’affetto, la tenerezza, la comprensione, il rispetto che legano i membri uno all’altro, al di là della razza, del genere, dell’orientamento sessuale, del legame biologico… ma quanti genitori “regolari” hanno ammazzato i loro figli? O li hanno molestati? Ma quante cose innominabili si possono nascondere dietro la facciata di una bella famiglia tradizionale? Questi ipocriti, pieni di paure, di pensieri pelosi, di orrende pruderie, di disprezzo per le donne, vanno isolati e non dobbiamo lasciare che decidano per noi, secondo i loro cervelli disturbati.

Non abbassiamo la guardia, non si può ora, con questi chiari di luna: avete letto la terribile lettera della ragazza stuprata a Napoli, i cui violentatori sono stati scarcerati? Dietro questo atteggiamento permissivo e lassista nei confronti di maschi violenti, c’è la stessa mentalità misogina della gente raccolta a Verona. E’ pericoloso quello che accade e bisognerebbe ricordarsi di quanto sia rischiosa l’indifferenza: lo ha detto Martin Luther King “Non temo la la violenza dei malvagi, ma il silenzio degli onesti” e lo ha detto bene il brano attribuito a Brecht, ma del pastore Martin Niemöller:

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare".

Cerchiamo di non perdere la nostra spinta ideale: c’è davvero troppo in ballo, per girarci dall’altra parte!

 

Barbara Fois

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