Il governo israeliano di Netanyahu ormai è fuori controllo, non nasconde più le sue vere mire, è diventato feroce nella sua aggressività e nella sua determinazione a portarsi via la terra dei Palestinesi. A qualunque costo, sfacciatamente, e come se solo gli Israeliani avessero diritti e nessun altro! Da anni si nascondono dietro la Shoà, la usano come scudo e scusa per tutte le loro prepotenze, la loro protervia, il loro bullismo scellerato nei confronti dei Palestinesi. Ma ormai troppo hanno osato, tanto da rendere, a questo punto, intollerabilmente invisi al mondo intero tutti gli Israeliani e purtroppo anche gli ebrei in generale. Non che non abbiano mai approfittato della loro condizione di “popolo eletto” (anche se in realtà autonominatosi tale) con poco rispetto di tutti gli altri, ma questo non giustifica certo tutto quello che hanno passato e non solo nell’ultima guerra mondiale. Inoltre c’è da dire che era anche la Bibbia a dare loro l’idea di avere dei diritti che in realtà nessun altro riconosceva loro. Un esempio illuminante? Vediamo un passaggio dalla Bibbia, in particolare dal Deuteronomio:
Deuteronomio 7,1-2
1 Quando il tuo Dio, l'Eterno, ti avrà fatto entrare nel paese dove vai per prenderne possesso, e avrà scacciato davanti a te molte nazioni: gli Ittiti, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, 2 e quando l'Eterno, il tuo Dio, le avrà date in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio: non farai con esse alleanza, né farai loro grazia.
E queste parole non sono il frutto della mente criminale di Netanyahu, ma sono scritte nella Bibbia, come dicevamo, nel Deuteronomio, che è il quinto e ultimo libro del Pentateuco e che racchiude i discorsi di Mosè al popolo di Israele, prima dell'ingresso nella terra di Canaan. Il libro in realtà è una sorta di rilettura della storia di Israele, riassume i precetti della legge divina e fornisce le norme per la vita nella terra promessa. Dunque ha radici lontane questa arroganza, la stessa di oggi. Una protervia tollerata da troppi, che continua a cullarli nella certezza di avere ragione e diritti, più di tutti, sopra tutti.
Il tutto aggravato dall’ignavia delle cosiddette democrazie occidentali nel non punire con sanzioni esemplari Netanyahu e il suo scellerato governo di ultradestra. Ma la cosa ha suscitato tuttavia la reazione di tanti cittadini nel mondo, che appunto indignati dal laissez-faire dei loro governi e dalla disperata situazione dei poveri palestinesi, che ogni giorno vengono massacrati dai bombardamenti israeliani e lasciati morire di fame e di sete, si sono organizzati per andare a Gaza su una flottiglia di navi, a portare di persona gli aiuti umanitari (cibo, acqua, medicinali, coperte, generi di prima necessità, etc.), che non riescono ad arrivare a quella infelice e martoriata popolazione, perché il governo israeliano si diverte a sparare sulle persone che si accalcano a prendere un po’ di cibo, quando arriva e viene distribuito. Non basta: il criminale Netanyahu ha già minacciato di trattare questi coraggiosi soccorritori come dei terroristi. Così adesso vedremo come si comporteranno i governi occidentali a cui afferiscono gli organizzatori della “Global sumud flotilla”, che dovrebbe partire – se le condizioni meteo lo consentiranno – domani da Catania, in Sicilia.
Ventitré imbarcazioni con a bordo attivisti e politici come Greta Thunberg e l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau erano già salpate il 31 agosto da Barcellona e altre cinque da Genova. Però le barche partite da Barcellona sono dovute tornare indietro a causa del maltempo e al momento sono alle Baleari per ritrovarsi poi con tutte le altre, comprese quelle che partiranno da Tunisi e da diversi porti greci. In tutto, alla fine, saranno circa una quarantina di imbarcazioni, a cui si è aggiunta la nave Life support dell’ong Emergency.
Che succederà quando le imbarcazioni saranno in vista di Gaza? Riusciranno a sbarcarci, o le navi saranno fermate da un bombardamento di droni israeliani, che già da ora le stanno seguendo? E i governi a cui afferiscono i partecipanti diranno o faranno qualcosa per proteggerli o no? E se gli israeliani dovessero attaccarli e ucciderne alcuni, che succederà? La nostra premier pare molto tiepida e non molto convinta sul cosa fare, ma del resto si comporta non come uno statista, ma come un gregario porta borracce del tacchino americano… che tristezza, cari amici e compagni…e invece questo sarebbe stato il momento giusto per l’Europa, per riprendersi lo spazio che le spetta e il discorso vale anche per la nostra Italia, troppo distratta invece da irrilevanti pastette strapaesane, legate alle prossime elezioni regionali. Certo che il livello culturale e politico di questa classe dirigente è proprio sconsolante! Che diamine!
Epperò, a volte, quando parlo di politica, di attualità, di cronaca, con gli amici e le amiche miei coetanei, o ne scrivo, mi sembra di essere diventata uno dei due vecchietti del Muppet show, che dalla balconata guardano Kermit e i suoi amici e li criticano con acido sarcasmo senza pietà… A questo punto forse sarebbe giusto chiedersi: potrei fare di più? Beh, oggettivamente, sarebbe difficile fare di meno…
Barbara Fois