Ignazio ripensaci

di Citto Leotta - 11/10/2015

Confesso che, da simpatizzante e sostenitore di Ignazio Marino, nelle ultime ore la rabbia che quanto di buono, di innovativo e di veramente rivoluzionario l’esperienza del ‘marziano’ aveva tracciato a Roma( qualcosa di epocale quasi quanto il solco di quel famoso 21 aprile) fosse stato spazzato via da qualche leggerezza e dalla insipienza di qualche collaboratore raffazzone, era montata in me in maniera quasi insopprimibile. Poi, mi sono soffermato a osservare la danza macabra dei suoi ex detrattori che festeggiano le sue (“ non dire gatto..”) probabili dimissioni.

I nazisti di Forza Nuova, i fascisti piazzaioli di Casapound e quelli in doppio petto di Fratelli d’Italia (ma fratelli de che?), e poi via via i Casamonica e gli Spada,i commercianti cinesi in nero, la famiglia Tredicine fatta sloggiare con i suoi camion bar dal centro storico, e i taxisti e i pizzardoni, gli autisti dell’ATAC ‘costretti’ a usare il badge,i grillini urlanti (che intanto si chiedono terrorizzati da dove bisognerà cominciare se toccherà a loro). Questa la parte manifesta dei ‘brutti, sporchi e cattivi’.

Ma nelle segrete stanze, si fregano le mani e si danno il cinque i maggiorenti PD e i ‘compagni’ di partito che in giunta e in consiglio gli hanno voltato le spalle, i nuovi ‘mostri di Lochness’ fautori del prossimo Partito della Nazione gli esuli di Mafia Capitale cacciati dal sindaco, tutti i dipendenti e i funzionari collusi e limitrofi alla criminalità ma anche quelli semplicemente imbroglioni e fancazzisti allergici alle regole, agli orari di lavoro e a ogni elementare senso del dovere.Infine, al di là del Tevere, anime nere in pendant con la loro tonaca recitano pateravegloria di sollievo, loro che non gli hanno mai perdonato le aperture sui gay e sul fine vita. Allora mi sono tranquillizzato, sono tornato in pace con me stesso e mi sono detto: ‘ci avevamo visto giusto. La direzione era quella’.

Hanno creduto, i suoi nemici, di ferirlo con quell’appellativo sferzante di ‘marziano’ e invece non hanno capito che gli hanno fatto il migliore degli attestati di stima. Sì, è un marziano come lo saremmo noi, estraneo ai mondi di mezzo, alle cupole, alle mazzette e agli intrallazzi, ai “ se magnamo Roma”e alle feste con le maschere (?) di maiale. I cittadini romani non meritano tutto questo, il loro 64% di suffragi a questo sindaco rivendica rispetto. Capisco la nausea e l’amarezza che in queste ore ti pervadono ma fosse solo per loro, per gli onesti e gli ingenui, per i ‘marziani’ come te, Ignazio, varrebbe la pena, se è possibile, di ripensarci.

 

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