Ogni giorno si uccidono.
Ogni giorno se ne uccide qualcuno. Si chiudono in bagno la mattina presto, quando ancora dormono quelli che possono dormire.
Lui non dormiva più da qualche tempo. Il capitano Yosef-Haim Ashraf, ventottenne in servizio attivo in un esercito di aguzzini addestrati ad uccidere ragazzetti affamati che tendono la mano, non aveva dormito quella notte.
Si è alzato dal letto appena il sole è comparso dietro il colle che chiude l'orizzonte del lago di Tiberiade, è andato in bagno, si è guardato allo specchio poi si è sparato un colpo alla tempia. Per l'orrore per la vergogna. Per non aver osato disertare.