ARRESTI A VENEZIA

di Silvia Manderino - 04/06/2014

All'alba di questa mattina, 4 giugno, qui a Venezia sono state arrestate 35 persone, tutte legate dal nome MOSE, l'enorme progetto che da anni - senza mai essere stato concluso - devasta la laguna e oggi costituisce elemento chiave per una nuova ennesima devastazione che riguarda l'intera nostra collettività.

Arrestati tra gli altri il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, l'assessore regionale alle infrastrutture Renato Chisso, il consigliere regionale Giampietro Marchese, ufficiali della Guardia di Finanza, imprenditori legati al Consorzio Venezia Nuova e chiesto l'arresto dell'attuale senatore Giancarlo Galan.Spunta anche il nome dell'ex ministro Matteoli.
I reati contestati sono, allo stato, corruzione, concussione, riciclaggio, i peggiori delitti contro la pubblica amministrazione - e dunque contro l'intera comunità - che amministratori pubblici possano essere accusati di commettere.

Non hanno ancora parlato di associazione a delinquere, ma si tratta solo di aspettare le prossime notizie.

La devastazione morale di chi è chiamato a svolgere funzioni pubbliche, con in mano il bene pubblico supremo che è la fiducia dei cittadini che li ha votati, è arrivata a livelli ormai insopportabili.

Per chi era a Modena il 2 giugno ricordo alcune delle parole dette da Zagrebelsky a chiusura della bellissima manifestazione per la festa della Repubblica: è tale il livello di corruzione nel Paese che ogni cittadino è chiamato a vigilare e ad impedire che un comportamento, dal più piccolo al piuù grande, possa minare la nostra vita collettiva.

La Repubblica ha un senso se finalmente riusciamo a reagire, ad insorgere; non possiamo lasciare che tutto avvenga sotto i nostri occhi nella totale inconsapevolezza del marciume che ci circonda.

Venezia come Milano, ma come altre innumerevoli città italiane, dove scopriamo che nella migliore delle ipotesi  ci sono amministratori che usano il potere per l'arricchimento personale, nella peggiore che tutto sia letteralmente costruito a sistema, un sistema associativo dedito a delinquere.

E' di grande evidenza, intanto, che tenteranno di aggredire la magistratura. Stiamo in guardia su questo.

Persino esponenti di SEL (Stefàno, questa mattina ad Agorà) hanno tenuto a precisare, prima di esprimere l'opinione chiesta, che sono garantisti.

Il degrado morale è anche questo: mettere le mani avanti usando una parola - garantismo - che è la prima ad essere offesa. 

Credo che non possiamo più accettare, intanto, che l'informazione televisiva pubblica inviti a dibattiti persone della politica italiana che sono coinvolte in inchieste penali: è una delle prime cose da contestare come cittadini.

Ma penso dovremmo farci venire in mente azioni pubbliche per fare sentire la nostra voce.

Intanto vi saluto, da qui, da questa Venezia massacrata.....all'insaputa dei suoi cittadini. Che ora devono sapere e devono esserci.

 

Firma appello della Rete per la Costituzione "Non possiamo più accettare"

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