Dopo il comunicato di Magistratura Democratica (21/8/18) e dopo 
l’intervento del garante Garante nazionale dei diritti delle persone 
private della libertà, Mauro Palma (il Manifesto 22/8/2018), anche il 
Presidente della Camera, on Fico, ha chiesto che si proceda allo sbarco 
delle 177 persone trattenute sulla nave Diciotti. Occorre chiarire 
perché questa situazione è intollerabile. 
 Il trattenimento da oltre
 cinque giorni dei profughi recuperati in mare in un’operazione di 
salvataggio è un atto arbitrario che viola la Costituzione italiana, la 
disciplina giuridica dell’immigrazione e le Convenzioni internazionali.
 Innanzitutto occorre premettere che questa persone si trovano in Italia
 e sono soggette alla protezione della Costituzione e delle leggi 
italiane, ciò perché le navi militari sono “territorio italiano”, anche 
in acque internazionali, e, per di più, nel caso in questione la nave si
 trova in acque nazionali, attraccata al porto di Catania. 
 In base 
alle Convenzioni internazionali le persone salvate in mare devono essere
 sbarcate in un  posto sicuro, dove i loro diritti fondamentali non 
siano messi a rischio, altrimenti si verificherebbe un’omissione di 
soccorso (art. 593, 2° comma del codice penale).  Le navi della Guardia 
Costiera svolgono un servizio pubblico essenziale per la protezione 
delle coste e la salvaguardia della vita umana in mare ed è 
inconcepibile che la loro missione venga ostacolata da un organo 
governativo bloccandone l’attività a tempo indeterminato.
 L’art. 13 
della Costituzione italiana prevede che la libertà personale è 
inviolabile e si applica anche ai migranti a bordo della nave Diciotti, 
come si applica nei loro confronti la disciplina giuridica 
dell’immigrazione vigente in Italia perché non possono esistere nel 
nostro ordinamento zone franche dal diritto.
 Il Ministro 
dell’Interno non ha alcun potere sulla vita e la libertà delle persone 
recuperate in mare  alle quali non può impedire lo sbarco e l’esercizio 
dei loro diritti, sia il diritto di chiedere l’asilo, sia il diritto 
alla protezione dei minori. Per di più è inammissibile la minaccia di 
riportarli in Libia, condotta che integrerebbe gravi illeciti penali, 
mettendo in pericolo la vita stessa dei migranti.
 La Corte Europea 
dei diritti dell’uomo ha già condannato una volta l’Italia (Khlaifia, 
Grande camera, sentenza 15.12.2016), in un caso in cui i migranti 
vennero ospitati su alcune navi della Moby Line, senza vedere un giudice
 e senza molte altre garanzie e per tempi superiori alle 48 ore.
 I 
diritti e le libertà previsti dalla Costituzione italiana e dalla 
Convenzione Europea dei diritti dell’uomo non possono essere sospesi nei
 confronti di alcune categorie di persone o in alcune zone del 
territorio nazionale. La condotta del Ministro dell’interno infligge un 
gravissimo vulnus alla Costituzione italiana creando un buco nero, una 
sorta di Guantanamo italiana, nella quale non vige il diritto ma la 
legge della giungla.
 A fronte di questi eventi, rivendichiamo la perenne validità ed inviolabilità della Costituzione italiana.
 Roma, 22 agosto 2018
Alfiero Grandi Domenico Gallo
      Comunicato emesso il 21 agosto) da Magistratura Democratica sulla
      vicenda dei migranti bloccati a bordo della nave diciotti.
    
Nave Diciotti, un’ulteriore grave violazione della Costituzione
La vicenda dei naufraghi che il nostro ministro dell'Interno blocca sulla nave Diciotti della Guardia costiera italiana all'interno di un nostro porto (Catania), suscita interrogativi inquietanti di vario tipo. A cominciare dal potere del ministro di adottare una simile decisione.
Per non dire della privazione della libertà di persone senza alcun intervento della magistratura.

    
