Dobbiamo fermare l’aggressione preventiva di Israele all’Iran, agita nel disprezzo delle trattative in corso, impedire il massacro a Gaza e le violenze dei coloni in Cisgiordania, opporci al piano di riarmo voluto dalla Ue e dalla Nato. La manifestazione del 21 giugno fa parte della settimana di mobilitazione europea, indetta dalle oltre 400 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche che hanno sottoscritto l’appello StopRearmEurope, che si terrà tra il 21 e il 29 giugno in occasione del vertice Nato a L’Aja e vedrà convergere tante identità impegnate per la pace, per la giustizia sociale e climatica, per i diritti e la difesa della democrazia.
L’attacco di Israele all’Iran travolge le relazioni e la legalità internazionale, apre la strada a un’escalation incontrollabile nel Medio Oriente, può trascinarci alle soglie di una nuova devastante guerra mondiale. La comunità internazionale finora non è stata capace di interrompere il genocidio dei palestinesi in corso e questo ha incoraggiato la deriva delirante del governo Netanyahu.
Il progetto ReArm Europe promosso dalla Commissione europea, la ulteriore pretesa della Nato – evidenziato anche dal recente incontro Meloni-Rutte - di portare la spesa bellica al 5% del Pil – porterà ad un contenimento drastico della spesa sociale determinando un ulteriore impoverimento delle popolazioni del nostro Continente e l’abbandono del contrasto all’alterazione climatica.. Non sarà sufficiente la concessione – che fu negata alla Grecia nel 2015 - di derogare ai rigidi vincoli di bilancio. Se si volesse rafforzare la difesa europea basterebbe una razionalizzazione della cospicua spesa già in atto e un coordinamento delle forze dei singoli stati.
Invece si pratica una virata dal welfare al warfare, contraria alla Costituzione italiana, ai Trattati europei, all’idea stessa di Europa dei padri fondatori. Questa corsa al riarmo, condivisa con la Gran Bretagna e altri Paesi europei, viene motivata per prepararsi a una guerra contro la Russia sulla base di valutazioni infondate sul pericolo di un’aggressione russa ai paesi della Ue. Non solo è una follia, ma impedisce un ruolo di pace che la Ue dovrebbe assumere nei confronti della conflitto russo ucraino
Contro questa follia si deve levare alta la voce dei popoli per imporre la via delle trattative e della ricerca della pace. No al riarmo europeo. Aiuti umanitari immediati a Gaza e riconoscimento ora dello stato palestinese. Arresto immediato della guerra portata da Israele all’Iran. Interruzione degli accordi militari e di collaborazione con Israele.
Per questi obiettivi il 21 giugno invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione che si svolgerà a Roma a partire dalle h. 14 da Porta San Paolo.
La presidenza del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale
Roma, lunedì 16 giugno 2025