Italiani a mano armata

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 26/07/2018
Un vigliacco spara con una pistola ad aria compressa e ferisce una bimba rom. E che succederà quando, con la scusa della legittima difesa, ci saranno in giro le pistole vere?

Alcuni giorni fa una notizia battuta dalle agenzie di stampa diceva “ROMA – È un ex impiegato del Senato, M.A., italiano di 59 anni. È l’uomo che ha ammesso di aver sparato con un’arma da softair alla bambina rom di 1 anno su via Palmiro Togliatti il 17 luglio scorso intorno alle 16 […].  I militari lo hanno individuato ieri sera e poi durante l’interrogatorio, alla presenza del suo avvocato, ha ammesso di aver esploso un colpo, partito a suo dire “accidentalmente”. In casa, i Carabinieri hanno trovato e sequestrato una pistola e un fucile ad aria compressa. L’uomo ha raccontato anche di aver acquistato queste armi, di libera vendita, perché di potenza inferiore ai 7,5 joule. L’uomo è stato denunciato per lesioni personali aggravate dall’uso delle armi. Saranno ora i Ris di Roma ad effettuare le perizie balistiche e accertamenti sulle armi dell’uomo.”

Inizialmente i genitori della bimba non avevano nemmeno capito cosa fosse accaduto: la piccolina si era accasciata all’improvviso fra le braccia dei genitori e perdeva sangue. Spaventatissimi l’avevano portata subito al “Bambin Gesù” dove i medici avevano riscontrato una ferita da arma ad aria compressa: il piombino l’ha colpita sotto la scapola destra. Cirasella (è questo il nome della piccola) è attualmente ricoverata in prognosi riservata. Non dovrebbe essere in pericolo di vita, ma rischia di rimanere paralizzata. Il piombino, infatti, dopo essere passato vicino al cuore, ha causato una lesione vertebrale.

Questo, in poche parole, il fatto nudo e crudo. Ma è troppo grave per non essere commentato, con tutte le tragiche implicazioni che si trascina dietro. Intanto dire di aver esploso accidentalmente un colpo con una pistola ad aria compressa sembra davvero una bugia di incredibile stupidità: non si va su un balcone con un’arma in pugno se non si vuole sparare. E casualmente, guarda un po’ il destino, le vittime di questo errore sono i componenti di una famiglia rom. Questo è il frutto amaro di una campagna di odio di cui la Lega è il principale protagonista. Lo stesso Salvini si è fatto promotore di un censimento dei rom in Italia, che ha la puzza di una vera e propria schedatura, e ha affermato che quelli che si potranno mandar via saranno espulsi, gli altri “purtroppo ce li dovremo tenere.” Questo ha detto in una conferenza stampa, mandando in bestia il premier Conte. E’ evidente che tutti gli imbecilli, razzisti, fascisti, decerebrati fanatici, che esistono in questo paese ( e a una prima stima non sono pochi) si sentano spalleggiati dal ministro dell’interno, che evidentemente ha addossato – come giustamente ha osservato Moni Ovadia - a un pugno di rom la colpa di tutto quello che non va in Italia: se abbiamo quattro mafie residenti, un debito pubblico enorme, la corruzione in ogni settore della vita pubblica, la disoccupazione giovanile galoppante, etc.. Individuare un nemico comune e addossargli ogni colpa è un vecchio espediente della cattiva politica, per distrarre i cittadini dalla pochezza dei suoi amministratori.

 E infatti durante il programma di Rai3 “Agorà” nel servizio sulla piccola rom ferita, fra le interviste e i commenti ne annovera uno agghiacciante: un idiota ha sostenuto che bisognava colpire la piccola con un proiettile vero. Non ci meraviglia: sono ancora impresse nella nostra memoria le immagini della sparatoria avvenuta a Macerata per mano di Luca Traini, che ha esploso decine di munizioni dalla propria auto in corsa in alcune zone della città, ferendo sei persone: cinque uomini e una donna, tutti originari dell’Africa subsahariana.

Sparatore 02

 

L’uomo era stato candidato nelle file della Lega nel comune di Corridonia, nel 2017, senza ricevere nemmeno un voto. Quando è stato arrestato ha esibito il saluto fascista. Aveva in casa e in auto un piccolo arsenale di armi e munizioni: come se lo era procurato?

Adesso, se passa il progetto di legge sulla legittima difesa, diventeremo come gli USA e i massacri non si conteranno più, ogni scusa sarà buona per sparare su qualcuno: il vicino di casa  antipatico, i compagni di scuola odiosi, i parenti insopportabili…. La Lega sono anni che prova a far entrare le armi nell’uso comune di questo paese, Questo perché fin dall’inizio c’era un piano preciso di sovversione: Bossi non ne aveva fatto mistero, del resto. Sembrò ai leghisti che la strada più semplice per armarsi fosse quella di modificare la legge 157 del 1992 sulla caccia. Ci hanno provato per anni: dal pazzesco progetto Orsi nel 2009 in poi ( secondo cui si sarebbe potuto sparare anche nei parchi e nelle oasi faunistiche; usare, senza limiti di numero, gli animali in gabbia come richiami viventi; i cacciatori avrebbero potuto cacciare su tutto il territorio nazionale e quindi seguire gli uccelli migratori dappertutto; si sarebbero potute abbattere anche le speci protette come orsi o lupi e perfino gatti e cani randagi, ma la cosa più pericolosa era il voler abbassare l’età per il patentino di caccia a 16 anni. Con la conseguenza che dei ragazzini immaturi avrebbero potuto avere la licenza per comprare delle armi e per sparare.).Tutti i progetti seguenti: il 276 presentato dai senatori Carrara, Bianconi, Asciutti (allungamento della stagione venatoria; aumento delle specie cacciabili; depenalizzazione dei reati venatori, etc.); il progetto 379 del senatore Benedetto Valentini; il progetto 1104 dei senatori Castro,Vetrella, Viceconte, Spadoni (caccia aperta perfino alle oche  e ai piccioni selvatici!); il progetto 1122 del senatore Coronella ( ingresso dei cacciatori nelle proprietà private, caccia da agosto a febbraio anche alle specie protette; depenalizzazione dei reati venatori) e ultimamente il progetto di legge proposto dell’on. Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia dal titolo “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, praticamente  sanciscono la libertà di caccia selvaggia anche delle specie protette e soprattutto la facilità all’accesso alle armi. C’è da augurarsi che le associazioni animaliste (almeno loro!!!) vigilino sullo scempio previsto, sul crudele e spregevole uso di richiami viventi, sull’allargamento dei tempi della stagione venatoria, etc. etc. e soprattutto sul fatto che chiunque con la scusa della caccia possa armarsi fino ai denti.

caccia con animali uccisi

 

E del resto Salvini (e non solo lui) come ben sappiamo, ha firmato un accordo con la lobby delle armi, anzi una “Assunzione pubblica di impegno a tutela dei detentori legali di armi, dei tiratori sportivi, dei cacciatori e dei collezionisti di armi”. Infatti il ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, in visita l’11 febbraio 2018 alla fiera delle armi di Vicenza, ha firmato un documento che lo impegna, nei confronti dei rappresentanti della lobby delle armi, a consultare il Comitato Direttiva 477ogni volta che arrivano in discussione in Parlamento provvedimenti sulle armi. Ma ci rendiamo conto della gravità di questo atto??

Il Comitato Direttiva 477, come spiegato dal suo presidente Giulio Magnani, è “un’associazione che tutela i privati cittadini che hanno armi da fuoco. In Italia rappresentiamo la Firearms United (Confederazione europea dei possessori di pistole) e collaboriamo con Anpam, Conarmi e Assoarmieri”. Si tratta delle più importanti sigle dei fabbricanti di armi, un settore che vale più o meno lo 0,7 per cento del Pil, coinvolgendo, tra indotto e produzione, 2.500 imprese e 92mila occupati e si rivolge a 1,3 milioni di titolari di licenza.

Salvini con fucile

 

E questo accordo è certamente alla base dell’ormai imminente presentazione del disegno di legge della Lega sulla legittima difesa, il cui senso è già stato anticipato dallo stesso Salvini, con le parole: “il cittadino che si difende non deve essere processato”. Al punto 8 del documento, il ministro dell’Interno si è impegnato in modo vincolante “a tutelare prioritariamente il diritto dei cittadini vittime di reati a non essere perseguiti e danneggiati (anche economicamente ) dallo Stato e dai loro stessi aggressori”. Viene spontaneo chiedersi: ma davvero può legalmente fare tutto questo? E non siamo in pieno fascismo?

E che diranno i partiti – o quello che ne è rimasto – della sinistra davanti alla proposta di cambiare l'articolo 52 del codice penale introducendo la "presunzione di legittima difesa" a cui si può appellare "colui che compie un atto per respingere l'ingresso o l'intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell'immobile, con violenza o minaccia di uso di armi di una o più persone, con violazione di domicilio". Cioè, cade la necessità di dimostrare la proporzionalità tra difesa e offesa. Anche se resta l'obbligo - per poter sparare - di avere un'arma regolarmente denunciata e il porto d'armi.E meno male! Almeno questo!!

Famiglia Cristiana pubblica un articolo di Romina Gobbo, che intervista alcuni personaggi, esperti del mondo delle armi «L'Italia è un Paese molto sanguinoso, il primo in Europa per numero di omicidi». Un incipit scioccante! A sostenerlo è il giornalista Riccardo Iacona, intervenuto a Vicenza, al convegno “Insicurezza, rancore, farsi giustizia: dentro l'Italia che si arma”, organizzato nei locali dei missionari saveriani, da Opal (Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa) e ControllArmi (Rete italiana per il disarmo).”  Le cose dette da Iacona offrono molti spunti di riflessione:  “… Fanno più morti le armi legalmente detenute che le guerre. Negli Stati Uniti uno su tre di quelli che ti stanno vicino, dentro la borsetta (o in tasca) ha una pistola. Questo ha trasformato la cultura del Paese. Infatti non c'è un caso risolto, perché in un quartiere dove tutti sono armati, “cattivi” e “buoni”, nessuno parla, perché è un quartiere in mano all'illegalità. Bonificare una situazione di questo tipo non è semplice. Ecco perché è così importante che l'Italia non entri nella stessa spirale. Non si deve consentire un'escalation della vendita delle armi. Avere un'arma in casa significa avere già superato il tabù, avere messo in conto di poterla utilizzare, e quindi di poter uccidere una persona».

Quindi la Gobbo riporta pareri qualificati come quello di Giorgio Beretta (e non è un cognome a caso!) . «La legislazione italiana», spiega Giorgio Beretta, analista dell'Osservatorio Opal, «è di fatto sostanzialmente permissiva in materia di detenzione di armi: a qualunque cittadino incensurato, esente da malattie nervose e psichiche, non alcolista e tossicomane (con tutte le difficoltà di verifica di queste situazioni), è generalmente consentito – con un mero “nulla osta” o con una semplice licenza di tiro sportivo – di detenere tre armi comuni da sparo, sei di tipo sportivo, otto armi antiche, un numero illimitato di fucili e carabine da caccia, 200 munizioni per armi comuni, 1.500 cartucce per fucili da caccia e 5 chili di polveri da caricamento. Detto in parole semplici, in Italia un legale possessore di armi può tenere in casa un piccolo arsenale…. Per non dover ottemperare alle restrizioni poste dalle norme sul “porto d'armi per difesa personale”, negli ultimi anni sempre più persone hanno fatto ricorso alle licenze per “attività venatoria” e per “uso sportivo”. Queste ultime sono passate dalle 127mila del 2002 ad oltre 456mila nel 2016. Ma, come testimoniano gli stessi responsabili dei poligoni di tiro a segno, sono tra le cento e le duecentomila le persone che frequentano regolarmente: è evidente che gli altri non hanno interesse a fare sport, ma prendono questa licenza perché è la più semplice da ottenere. L'ultimo dato del Viminale, risalente al 2008, stima in 4,8 milioni gli italiani detentori di armi. Quante? Nessuno lo sa».

Dati agghiaccianti, che è evidente che verranno moltiplicati dal progetto di legge sulla  legittima difesa. Per non dire che invece sul versante di polizia e carabinieri i dati sono davvero sconfortanti. Le Forze dell’ordine godono di una grande fiducia da parte degli italiani, ma si trovano alle prese con i tagli della spesa pubblica (-1,4% in termini reali la spesa per l’ordine pubblico e la sicurezza nel periodo 2008-2016, -6,4% la spesa per il personale). Nonostante le nuove assunzioni previste, gli agenti sono sempre di meno e sempre più anziani. Tra il 2008 e il 2016 si registrano 22mila uomini e donne in meno nei diversi Corpi di polizia (in particolare, 86.000 under 45 in meno). Oggi il 7,8% degli operatori della sicurezza pubblica ha più di 55 anni, mentre nel 2008 gli over 55 erano solo l’1,9%. Sarà solo un caso, o dietro c’è un preciso disegno sovversivo? Pensiamoci: un numero crescente di cittadini armati e pochi poliziotti e carabinieri, vecchiotti e male armati: vi sentite al sicuro?
pistola con due mani 2

 

E dire che i nostri padri fondatori quando scrissero la Costituzione e l’articolo 11 (L’Italia ripudia la guerra), avevano ben in mente il rapporto stretto che c’è fra la guerra, la violenza, l’uso delle armi e il fascismo.

Il bellissimo articolo di Massimo Rendina ( capo partigiano noto come il comandante Max, morto nel 2015) su La Repubblica, infatti dice: “ La grande convergenza  dei costituenti nel ripudiare la guerra è spiegata dai giuristi come una decisa presa di posizione antifascista, nel considerare una sorta di simbiosi tra fascismo e guerra. Dichiararsi quindi radicalmente contro la guerra significava anche il rifiuto di ogni possibilità di un ritorno del fascismo (la cui riorganizzazione la Costituzione, appunto, vieta "sotto qualsiasi forma"). E ancora “Il termine "ripudio" e non   "rinuncia" alla guerra implica, inoltre, la condanna di ogni propaganda bellicistica , di dottrine che esaltino  o giustifichino la guerra, e la condanna della guerra, in particolare di aggressione, ovunque ciò avvenga…..[ ]

Il ricorso alla forza con l' impiego di unità militari è in ogni caso autorizzato solo dal Parlamento e non dall' esecutivo, che può assumersi tale responsabilità unicamente in caso di aggressione del nostro territorio, e  in una situazione di assoluta emergenza.”

 http://www.storiaxxisecolo.it/larepubblica/repubblicaguerra.htm

Ha ragione Saviano dunque quando scrive, sul quotidiano britannico Guardian, un editoriale che stigmatizza :” “Il fascismo è tornato, e sta paralizzando l’Italia”

Già. Indovina chi non se ne è ancora accorto?

 

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