Caro signor Passera,
      stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri
      per l'Italia petrolizzata. Ci sarebbe
      veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi
      progetti stile anni '60 per aggiustare l'Italia, alla sua visione
      piccola piccola per il futuro. Invece qui sono pianti amari,
      perché non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una
      scommessa. Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di
      una nazione, o dovrei dire del suo regresso.
      Lei non è stato eletto da nessuno e non può pensare di "risanare"
      l'Italia trivellando il Bel Paese in lungo ed in largo. Lei parla
      di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno:
      metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4
      rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi. 
      E la gente dove deve andare a vivere di grazia? Ci dica. Dove e
      cosa vuole bucare? Ci dica.
      I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti
      del Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I
      frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del
      Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate
      dell'Emilia?
      Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti? Ci
      dica. 
      Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o
      l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle fare certe
      cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono
      morte? 
      Vorrei tanto sapere dove vive lei. Vorrei tanto che fosse lei ad
      avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare
      idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse
      lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse
      lei a dover emigrare perché la sua regione - quella che ci darà
      questo 20% della produzione nazionale - è la più povera d'Italia.
      Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c'è. Dove vive lei
      ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissà,
      amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.
      Lo so che è facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i
      fenicotteri non votano. Il cancro verrà domani, non oggi. I
      petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia è corrotta.
      È facile, lo so.
      Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di
      questo governo, parliamo della vita della gente. Non è etico, non
      è morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e
      pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perché
      non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume
      dell'Italia.
      E no, non è possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non è
      successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai.
      Ma non vede cosa succede a Taranto? Che dopo 50 anni di
      industrializzazione selvaggia - all'italiana, senza protezione
      ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza
      l'idea di lasciare qualcosa di buono alla comunità - la gente
      muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle
      urine? E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino
      ambientale? E lei pensa che questo è il futuro?
      Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si
      aggrovigliano le budella.
      Qui il limite trivelle è di 160 km da riva, come ripetuto ad
      infinitum caro "giornalista" Luca Iezzi. Ed è dal 1969 che non ce
      le mettiamo più le trivelle in mare perché non è questo il futuro.
      Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano
      Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che
      tappezzano tutta la California.
      Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce
      il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno,
      e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei
      petrolieri.
      Il futuro si chiama programmi universitari per formare chi
      lavorerà nell'industria verde, si chiama 220,000 posti di lavoro
      verde, si chiama programmi per rendere facile l'uso degli
      incentivi. 
      Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro
      dell'ambiente è?
      E gli italiani cosa faranno? Non lo so.
      So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere,
      ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguirà questo
      scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l'Italia
      sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre
      vite e che le nostre vite sono sacre.
Lettera aperta inviata al Ministro Passera da Maria Rita D'Orsogna
          
 
    
