E un altro anno è andato…

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 30/12/2012
Bilanci di fine anno e prospettive per il futuro…prospettive??!

Cantava Guccini : “ E un altro giorno è andato, la sua musica ha finito,
quanto tempo è ormai passato e passerà?
Le orchestre di motori ne accompagnano i sospiri:
l' oggi dove è andato l' ieri se ne andrà
…”.

Già. E’ lo stesso destino che capita anche agli anni. Pure a quelli bisestili come questo che sta andando via. Tosti, gli anni bisestili. Non si dice forse “anno bisesto, anno funesto”? Balle, naturalmente: è solo un caso che le tre ultracentenarie del mondo: la francese Marcelle Narbonne (1898), l’italiana Rosa Stella Nardari (1898) e l’americana Besse Cooper (1896) abbiano scelto il 2012 per uscire di scena.

Annaccio dannato, che è cominciato nella notte del 13 gennaio - a cento anni esatti dall’affondamento del Titanic - con il naufragio della Costa Concordia, al largo dell’isola del Giglio, e che è costata la vita a 32 persone.

Allora pensavamo ancora che il governo Monti ci avrebbe tirato fuori dal tunnel deprimente in cui ci aveva infilato il cavaliere, anche se quel naufragio poteva essere letto come un presagio funesto. Ma quando venne maggio e il terremoto devastò l’Emilia Romagna, avevamo già capito che i “nostri” non erano arrivati e non sarebbero giunti mai.

Guardavamo quei muri che venivano giù e crollavano con loro anche le nostre speranze in una ripresa economica, in un salto di qualità. L’unica cosa di cui si parlava era di spread, di rating, di tasse e di tagli, ma niente sul lavoro, sulla ripresa economica, sugli incentivi ai giovani disoccupati. Niente. Sembrava che nel paese e in Europa ci fossero solo le banche, la finanza; si continuava a discutere di liquidità del mercato, di obbligazioni, di titoli, di domanda e di offerta, tutte cose che noi cittadini conosciamo poco. Ci sentivamo il pubblico di qualche misterioso gioco di società di cui ignoravamo le regole, esclusi, emarginati, impotenti. E la natura non sembrava disposta a collaborare con noi.

In realtà non sapevamo niente di niente, nemmeno del perché la terra continuasse a tremare. Ma la pianura padana non era una zona asismica? Un mio caro amico e collega medievista dell’Università di Bologna, che risiede in una frazione di Mirandola, proprio nell’epicentro del sisma, si è fatto la stessa domanda e ha scritto un bellissimo libro su questa esperienza, ma come storico è andato anche indietro nel tempo, per vedere se c’erano dei precedenti e ha scoperto così che col cavolo che quella pianura è una zona asismica!!

Racconto questo per dire quanto poco siamo informati su tutto quello che ci circonda. Non veniamo informati da quelle istituzioni e strutture che dovrebbero farlo, ma nemmeno noi ci informiamo per conto nostro. Eppure oggi attraverso il web abbiamo a disposizione il sapere del mondo intero! E non sto parlando solo di Wikipedia, il cui lavoro è comunque utilissimo ed encomiabile. Parlo di approfondimenti specialistici di incredibile valenza e professionalità. Faccio qualche esempio che conosco bene: come medievista posso consultare i volumi della Patrologia Latina o quelli dei Monumenta Germaniae Historica, senza muovermi da casa. Ho potuto scaricare in pdf tutto il glossario di latino medievale del DuCange, quel Glossarium ad scriptores mediae et infimae latinitatis che solo qualche anno fa, prima di internet, soltanto nei miei sogni più sfrenati potevo pensare di avere a mia completa disposizione. Posso entrare negli archivi di ogni città, anche straniera, e leggere gli originali di migliaia di documenti. Posso entrare nei Musei e nelle pinacoteche di tutto il mondo e guardarmi i quadri dei miei pittori preferiti. Come giornalista e cittadina posso leggermi le sentenze di tutti i processi più importanti, gli interrogatori della Commissione Stragi sul terrorismo, posso entrare negli archivi dei grandi giornali e leggermi gli articoli che mi servono… le possibilità sono illimitate davvero e allora perché non mi sento sufficientemente informata? Perché ho la sensazione che mi sia nascosta una parte fondamentale della verità? Perché è così: posso arrivare sino ad un certo punto, ma non oltre. Certi dati non ci vengono forniti, né mai saranno a nostra disposizione: chi detiene il potere ci lascerà sempre all’oscuro come per le stragi di stato e per Ustica, o si trincererà dietro il segreto di stato, come è successo per le trattative fra mafia e Stato.

Il cavaliere aveva amicizie e frequentazioni discutibili, nascondeva la verità sempre e in ogni modo, ma anche oggi noi siamo nell’oscurità ed è più fitta e più inquietante, perché veste un rispettabile doppio petto di grisaglia.

E’ inutile: noi cittadini saremo sempre tenuti nell’inconsapevolezza, da chi detiene il potere. Ci diranno “fidati di noi: vogliamo solo il tuo bene.” Ma noi sappiamo perfettamente che è solo una bugia e che tutto quello che vogliono è il nostro voto, come una firma su una cambiale in bianco.

E nei prossimi mesi ne vedremo e ne sentiremo delle belle in proposito. Già ora lo spettacolo è interessante: il cavaliere che straripa in ogni televisione, con le sue solite volgarità, le sue fruste e grossolane battute, le sue sparate populiste e senza spessore, i suoi proclami senza più alcuna credibilità, le sue minacce penose, insomma: un vecchio jukebox con una sola canzone, ormai inascoltabile, patetica, trista.

Ma la cosa più divertente è la Lega che – dopo un anno difficile e pieno di scandali – ormai senza più niente da perdere, finalmente può mandarlo a quel paese come voleva fare da anni e come, del resto, stanno facendo anche molti degli ex cortigiani del cavaliere, tutti pronti ora a entrare nella corte di Monti, tuffandosi in un confuso “Centro” in cui ci sarà molto da sgomitare.

Poi c’è il PD, in cui il livoroso Renzi sobbolle e cospira, mentre il suo amico Ichino abbandona le fila per accodarsi a Monti… anche lui! ma che caspita pensa di ricavare? I voti li danno i cittadini, ancora per il momento, e tutta questa gente in transumanza continua a non tenerne conto. Fra tutte le balle dette dal cavaliere una sola osservazione era verosimile: quella che riguarda la quantità di voti che potrà raccogliere Monti. La gente non lo voterà, così come non voterà Berlusconi del resto. Perché in modi e per motivi diversi non si fida di nessuno dei due.

Ed è proprio questo che costituisce la grande incognita: chi voterà la gente? Fino a quando Grillo non ha cominciato a dare i numeri e a cacciare via tutti dalla sua setta con proclami bulgari, avrei detto con dispiacere che la gente avrebbe votato lui, ma adesso – e meno male! – non ne sono più tanto sicura.

D’altra parte l’IDV è improvvisamente scomparsa, i comunisti duri e puri alla Oliviero Diliberto sono ormai specie protetta dal WWF, c’è una proposta “arancione” a cui perfino Grillo ha sbattuto la porta in faccia e che si sta arronzando – per dirla alla napoletana – una lista con Ingroia in testa, ma chissà se riuscirà a superare lo sbarramento del 4 % alla Camera e dell’8 % al Senato, e poi che accadrà?

Non è dato saperlo. La situazione è fluida: è una sorpresa nel grembo del futuro. Sarà una sorpresa positiva? Chissà. Come sempre noi ci auguriamo che lo sia e che i prossimi mesi del nuovo anno siano felici o almeno sereni.

Il vecchio anno è stato crudele e si è portato via tanta bella gente: il nostro Oscar Luigi Scalfaro, Lucio Dalla, Tonino Guerra, Carlo Fruttero, Neil Armstrong, Whitney Houston, Donna Summer, Lucia Mannucci l’ultima superstite del Quartetto Cetra, Giancarlo Cobelli, Giorgio Consolini, Miriam Mafai, Ernest Borgine, Renato Dulbecco, Carlo Maria Martini, Gae Aulenti, Larry Hagman, Carlo Rambaldi, Alida Chelli, Febo Conti… scienziati, attori, cantanti, astronauti, scrittori, religiosi, inventori, giornalisti, gente che conoscevamo e che apprezzavamo. Speriamo almeno che il nuovo anno si porti via anche quella che non ci piace!

 

Barbara Fois

P.S. Felice Anno Nuovo, cari amici e compagni e in buona salute!

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