Ma con che faccia?!?

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 09/05/2012
Le elezioni amministrative locali disegnano un panorama politico completamente nuovo. Gli unici che sembra non l’abbiano capito sono i politici, che si perdono in discussioni inutili, in conti della serva, mentre tutto gli crolla intorno e pensano che l’unico sistema per salvarsi sia cambiare look

Come al solito nessuno ha perso, almeno a sentire le interviste dei politici. Il PdL è sparito, ma dalla Russia dove è andato a omaggiare Putin, Berlusconi sbugiarda Alfano che aveva fatto una mezza ammissione. Secondo il cavaliere il suo partito è andato molto oltre le sue previsioni: tranquilli, va tutto bene e poi tra poco stupirà tutti con un nuovo rutilante coniglio pescato nel suo cilindro da prestigiatore! Sarà un nuovo movimento-partito-socialnetwork-bungabunga e patapìn e patapàn e bim bum bam, che Piedigrotta impallidisce accanto. Per fortuna che ogni tanto il cavaliere parla, così la gente che comincia a dimenticarselo può far memoria e render grazie ai numi protettori dei cittadini boccaloni che l’hanno mandato a casa.

La Lega s’è squagliata nel Po, Padania amara! A parte il caso di Verona in cui ha vinto alla grande – ma dipende dal fatto che Tosi è stato un bravo sindaco – è crollata ovunque, perfino nel paese di Bossi, perfino nella sede del parlamento padano. Una pestata senza precedenti, che ha mostrato come la Lega sia un bluff, fatto solo di propaganda e carnevali in salsa verde. Ed era ora!

L’UDC è evaporata col terzo polo, come un miraggio nel deserto. Si è dissolta con grazia. Adieu.

E veniamo al CS, vero protagonista di questo test elettorale.

Il PD ha preso delle tranvate in faccia che la metà basterebbe, ma coi denti a penzoloni e gli occhi abbottati Bersani rimbecca indignato dicendo che i dati: "non possono essere annegati in un indistinto in cui avrebbero perso tutti. No, per quanto riguarda noi se ci danno tutte le settimane un risultato così, facciamo festa". C’è davvero chi si consola con poco! Adesso i suoi amici sanno cosa possono regalargli per il suo compleanno: un bel kit per piccoli masochisti.

Ogni volta che il PD fa le primarie lo fregano che è una bellezza: vince sempre l’outsider e il loro candidato resta al palo, oppure va in ballottaggio sempre con un altro candidato della sinistra: guarda Genova, guarda Palermo... ma poi che caspita di primarie sono? Non dovrebbero svolgersi dentro il loro partito? Perchè ci fanno entrare gli altri che poi gli fregano la sedia da sotto il sedere? Visto che non esiste una coalizione fissa è proprio un’ incomprensibile scelta autolesionista!! A meno che non lo facciano perchè sanno che da soli non vinceranno mai...

Poi c’è il SEL che appunto approfitta sempre di queste occasioni e l’IdV che ha spesso dei candidati che si dissociano e vanno da soli, come a Napoli... una sinistra davvero affidabile, insomma!! Una sinistra proprio in grado di approfittare dello sfascio della destra! Eccome no! Basta ascoltare quello che dice quel borioso di “baffino” D’Alema sempre sprezzante verso tutti, come se parlare con gli altri fosse solo un grossa perdita di tempo. Uno intelligente come lui in effetti non può buttar via tempo prezioso per sentire le ragioni altrui. Peccato che il suo troppo sopravvalutato Quoziente Intellettuale gli abbia procurato non poche delusioni: vedi la bicamerale...

E adesso nella sinistra sono arrivati i cosiddetti “grillini”, più che seguaci di Grillo dei cittadini qualsiasi – come si sono definiti – che attraverso la politica vogliono fare finalmente quello che i politici di professione non hanno mai fatto, non fanno e non faranno mai, perchè non gliene frega niente di rendere qualcosa per tutto quello che prendono. E in questa tornata sono già riusciti a mettere un sindaco e sono in ballottaggio per una città importante come Parma. E per fare questo bum di voti non hanno avuto i soldi dei rimborsi elettorali: si sono autotassati e hanno speso pochissimo. Perchè le idee, la passione, l’onestà, la voglia di fare non costano nulla. Altro che antipolitica! Ma perchè poi quelle zecche che siedono fra i velluti del parlamento credono di fare politica? Fanno affari, la loro non è politica, ma politicantismo, per dirla con Piero Gobetti, che faceva questo distinguo già quasi cent’anni fa.

E cosa fanno i politici? Cercano di capire il fenomeno? Si prendono le loro responsabilità per lo sfascio del paese, per la disaffezione, la sfiducia, il malessere e la disperazione della gente? No. Nella loro incredibile, immensa, granitica stolidità, nella profonda ottusità che gli hanno dato troppi anni di denaro e potere senza freni e limiti, pensano con infantile ottimismo che ci possono fregare ancora, cambiando nome ai loro partiti, travestendosi da qualcos’altro: “Vesti la giubba, la faccia infarina...” pagliacci senza l’umanità e la consapevolezza di Canio, si apprestano ad un pietoso carnevale, che farà impallidire quelli di Viareggio e di Venezia messi insieme.

E mentre negano la realtà dei risultati di un test come quello di queste amministrative, che ha visto disertare le urne da una percentuale sempre più alta di cittadini stomacati dalla loro inettitudine, se la pigliano con Grillo. Non hanno capito che non si tratta tanto dell’ex comico genovese - come loro altrettanto aggressivo e arrogante, per altro - ma del fatto che la sua sia una voce nuova, estranea alla politica e che sbeffeggia l’ormai odiatissima casta. E’ come un Pasquino del 2000, una sorta di Robin Hood virtuale, che non si combatte nè con anatemi, nè con cattivi sceriffi di Nottingham, ma con una autocritica seria, misure eque, progetti realizzabili, buona amministrazione, onestà e trasparenza, cioè tutto quello che non abbiamo mai avuto da loro.

Certo, non a tutti piace Grillo e non è detto che una persona che viene dalla comune cittadinanza sia solo per questo affidabile: è giusto e normale avere dei dubbi, ma sulla casta noi abbiamo solo certezze! Se i grillini sono degli sconosciuti, i politici nostrani sono anche troppo conosciuti: siamo invecchiati con loro, non se ne vanno mai, non fanno come in tutti i paesi del mondo, che quando perdono tornano a casa. Loro non tornano a casa perchè non perdono mai. Non ammetteranno mai di aver perso, nemmeno quando succede come al PdL o alla Lega, che dimezzino i loro voti. Nemmeno quando come nel centro sinistra prendono sberle dal proprio elettorato e appaiono disorientati, rissosi, confusi. Ma con che faccia rimangono?? Giusto con quella che gli ha dato Giancarlo Buffa in questa vignetta.

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