Cari “Giullari”, c’è anche un occidente per la pace

di Elena Basile - il Fatto Quotidiano - 16/12/2023
Purtroppo voi perderete nell’Occidente del futuro il vostro ruolo ben retribuito e gratificante di giullari del re, di cantori dell’ingiustizia sociale e delle guerre, della delegittimazione del dissenso e dell’involuzione autoritaria delle nostre democrazie.

Dovremmo cominciare a non leggere gli editoriali dei giornali principali. È una dura prova psicologica ascoltare i rappresentanti dell’odierna intellighentia difendere quelli che per loro sono “i valori e gli interessi dell’Occidente”. C’è persino chi si commuove all’appello della moglie di Zelensky: “Se non ci date armi, ci lascerete morire!”. Eppure tutti sappiamo che gli Zelensky, dopo avere contribuito alla morte in guerra di 200 mila giovani ucraini, hanno pronto un esilio dorato, in ville e con un patrimonio che hanno guadagnato asservendo il Paese all’imperialismo americano.

Come può un editorialista ignorare che costringere un popolo a morire per un obiettivo così stupido, quale il rifiuto della neutralità dell’Ucraina, è un disegno criminale? Ci accusano di non volere esprimere solidarietà a un popolo aggredito, quello ucraino, dall’aggressore russo e di non voler capire che i valori e gli interessi dell’Occidente sono in gioco? Bene, allora chiederei ai nostri intellettuali di guardarsi allo specchio e domandarsi se manderebbero i loro figli al fronte per far entrare Kiev nella Nato e difendere in questo modo il mondo libero. È triste esprimere solidarietà sulla pelle degli altri.

La seconda questione è come mai questi bravi editorialisti siano così strabici da non vedere l’aggressione israeliana a Gaza. Mi rifiuto di credere che siano persone vendute, che abbiano nella visibilità mediatica, negli incarichi e nelle prebende le gratificazioni che l’appartenenza alla classe dominante e alla sua ideologia procura. Purtroppo anche i gerarchi nazisti credevano nella loro ideologia. Non c’è scissione né consapevolezza dei crimini commessi. I nostri custodi dell’Occidente sventolano lo spettro di un mondo anarchico e multipolare nel quale le terribili autocrazie trionfano e il giardino incantato a cui sentono di appartenere scompare. Non si sono resi conto che l’Occidente è stato protagonista dell’Olocausto, di due guerre mondiali, delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki, di colonialismi e neocolonialismi, della guerra in Vietnam, dei colpi di Stato in America Latina, delle guerre per esportare la democrazia, di Guantanamo e Abu Ghraib, delle secret rendition. Non si sono resi conto che un uomo è prigioniero senza processo e torturato nel cuore dell’Occidente da almeno un decennio: Julian Assange deve morire come Antigone perché ha sfidato la ragione di Stato. Non si sono resi conto che le meravigliose istituzioni sovranazionali del multilateralismo sono state smantellate per volontà occidentale.

Il Consiglio di sicurezza Onu è stato scavalcato a partire dai bombardamenti di Belgrado nel 1999. E l’Osce è stata snaturata ed è divenuta uno strumento di potere americano per l’“esportazione della democrazia”. È stato l’Occidente atlantico a privare di senso le istituzioni multilaterali, non le autocrazie. Non ci sarebbero stati Afghanistan, Iraq, Siria, Libia, e Ucraina se l’Onu avesse funzionato. Se avessimo rispettato il principio di non ingerenza negli affari interni degli altri Stati e non avessimo trasformato l’Ucraina in un’anti-Russia, non ci sarebbe stata la guerra in Ucraina. Mai rispondono alla domanda che un bambino balbetterebbe: “Come reagirebbe Washington se la Cina armasse e addestrasse l’esercito messicano in funzione anti-americana?”. Gli intellettuali alla moda non sanno più cosa sia la logica simmetrica, la razionalità del discorso. Hanno letto la dichiarazione di Johannesburg dei Brics? Richiama i principi del multilateralismo e del libero commercio da applicare senza doppi standard.

Gentilissimi difensori delle oligarchie finanziarie, l’Occidente che ci è caro non è il vostro. Non è l’Occidente neocoloniale e delle guerre di esportazione della democrazia, né quello dei cimiteri di ragazzi ucraini al fine di sperimentare la resilienza di Mosca a una guerra per procura con la Nato, non è quello che massacra bambini e donne, li affama e li fa morire sotto le macerie a Gaza senz’acqua, medicine, elettricità. Il nostro Occidente non crea lager, prigioni segrete, non pratica la tortura. L’Occidente in cui crediamo vorrà ritornare alla mediazione e alla diplomazia, alla riforma delle istituzioni multilaterali e della governance economica per la transizione pacifica verso un mondo multipolare. Il nuovo Occidente non sarà al servizio della società dell’1%, cercherà di attuare libertà senza doppi standard e di creare giustizia sociale, di investire nei beni comuni.

Purtroppo voi perderete nell’Occidente del futuro il vostro ruolo ben retribuito e gratificante di giullari del re, di cantori dell’ingiustizia sociale e delle guerre, della delegittimazione del dissenso e dell’involuzione autoritaria delle nostre democrazie.

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