COVID: COME MAI L’ITALIA HA IL TRISTE PRIMATO DI AVERE PIU’ MORTI RISPETTO A TUTTI GLI ALTRI PAESI EUROPEI ?

di Umberto Franchi - 18/11/2020
LA SANITA’ DI CLASSE CHE UCCIDE I POVERI
ECCO I MOTIVI :  
  • Siamo tornati ai giorni più bui che abbiamo conosciuto nella prima ondata di covid,, con un numero di contagiati giornalieri di circa 35.000 persone,  che non scende, con numero di morti giornalieri  altissimo : ieri 731, OGGI 18 novembre 2020, ci sono  753 decessi. In Europa siamo i primi con 75 morti ogni centomila abitanti mentre la Germania ha 15 morti ogni centomila abitanti;

 

  • Abbiamo  gli ospedali che scoppiano,  le persone ricoverate in terapia intensiva (quasi  satura) dove mancano macchinari spesso perfino le bombole di ossigeno, ma soprattutto manca il personale specializzato ;
  • la mancanza di medici ed infermieri, la mancanza di posti letto, di macchinari e protezioni adeguate... ed a causa  della quasi totale assenza di medicina territoriale, che la pandemia da SARS COV2 sta colpendo duro in tutta Italia e miete più vittime;
  • In Italia l’80% dei deceduti ha più di 80 anni , ma non è vero che ne muoiono di più perché la popolazione è più anziana di altri Paesi e con altre patologie. Solo l’11% dei morti aveva anche un’altra malattia gli altri sono morti per covid.
  • quindi, la causa principale  di ciò che sta avvenendo è il tracollo  del “sistema” sanitario il prodotto di decenni di smantellamento con deriva del servizio sanitario pubblico ,  con tagli di decine di migliaia di miliardi, che hanno comportato  la distruzione dei presidi decentrati ed abbandono della medicina territoriale,   del personale medico ed infermieristico, dei posti letto, delle terapie intensive, con la privatizzazione della sanità...;
  • Ma c’è un’altra domanda che ci dobbiamo fare è questa :
Come mai   l’80% delle persone che muoiono sono anziani appartenenti alle classi povere e medie ?
I motivi sono questi :

- Se si ammala un anziano ricco ad esempio come è successo a Berlusconi e a  Trump, ai primi sintomi telefonano al medico di loro fiducia il quale li fa subito ricoverare in un ospedale efficiente o in una grande clinica privata , gli fanno il tampone e se risulta positivo , gli somministrano subito cure costose come “gli anticorpi monoclonali” che costano molto   (sembra che a Trump sia costato 160.000 euro)  e nell’arco di pochi giorni guariscono;

- Se invece ad ammalarsi è un anziano pensionato ex lavoratore dipendente, il quale telefona a proprio medico ( non può chiedere l’intervento   appositi medici ed infermieri in grado di curare il paziente lelle loro abitazioni, essendo quasi del tutto inesistenti)... il medico di famiglia  non va vistare il suo assistito nella propria abitazione  , sia  per paura di essere contaminato , sia perché non c’è la farebbe a visitarli tutti,  ed anche  per mancanza di dispositivi di protezione adeguati...   gli dice per telefono  di prendere tachipirina per far calare la febbre e dopo tre giorni gli prescrive antibiotici, ed infine se non gli passa la febbre o gli altri sintomi, gli fa fare il tampone e lo fa ricoverare in ospedale tramite il 118;

- Ma l’anziano non ricco, spesso quando arriva all’ospedale , la sua malattia è già in uno stato di avanzamento che è difficile da curare, quindi viene intubato e muore... oppure manca il medico anestesista e quando arriva è troppo tardi, oppure  essendoci poche terapie intensive , il medico ospedaliero sceglie di non intubare il pazienta anziano,  ma uno più giovane e viene fatto morire senza essere intubato... Questa è la cruda realtà !       

Ora,  ogni giorno assistiamo al balletto sia del CTS  che minimizzano intravedendo segnali  di stabilizzazione della curva e dicono che si incomincia ad intravedere la luce... con i “governatori” delle Regioni che si lamentano  e nelle loro autonomie  intraprendono azioni che quasi sempre peggiorano la situazione... con regioni come la Lombardia, la Calabria, la Campania  che andrebbero  subito commissariate .
È chiaro quindi che, se siamo in una situazione così deplorevole da aggravare la già gravissima emergenza.  E’ per via soprattutto degli errori del passato  legati all’esasperata regionalizzazione della sanità pubblica, ai tagli alla sanità pubblica a favore del privato,  a scelte sbagliate come il numero chiuso per le lauree in medicina...  che oggi vediamo   impoverite le risorse umane, strumentali e finanziarie,  con l’Italia che ha il primato delle morti da covid.
COSA FARE ALLORA ?
  • Quello che andava fatto e non è stato fatto riguarda la ricostruzione di un servizio sanitario Nazionale tornando al sistema precedente alla regionalizzazione avvenuta nel 2001... un sistema  basato sulle strutture pubbliche garantendo la partecipazione delle popolazioni interessate nella programmazione, attraverso il potenziamento della medicina territoriale e dei dipartimenti di prevenzione,  con la costituzione di squadre di medici ed infermieri  che assieme ai medici di base, diventino efficienti ed in grado   di affrontare le necessità delle persone in termini di salute  nelle proprie abitazioni ma anche nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche  come pure nella scuola ,
  • Occorre anche ripubblicizzazione delle RSA ( le Residenze Sanitarie Assistenziali diventate dei lazzaretti ) ed includerle nei Livelli Essenziali di Assistenza Pubblica  riconoscendone integralmente la valenza sanitaria di servizio, abrogando l’attuale sistema privatistico deleterio che si basa solo sul massimo profitto e non sulla tutela degli anziani;
Oggi, Il COVID19 ci insegna anche che non possiamo più permetterci di ritornare a fare quello che è stato fatto prima della pandemia... e qualcuno (Governo e Regioni)  dovrà pur “pagare” per quello che non è stato fatto durante i 4/5 mesi estivi.
Il modo migliore di  fare diminuire i decessi, e creare la  sicurezza contro le epidemie, è  quello di  avere una società ed una Stato organizzato ed efficiente  che applichi l’art.  32 della Costituzione,  spendendo tutte le risorse economiche necessarie in modo  da cambiare il meccanismo sanitario “classista”  e  rispondere socialmente ai bisogni di tutti, a partire dalle classi dei  subordinati e di quelle  più deboli, sempre le più  esposte.
Umberto Franchi

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