In alto i cori, le foto e le bandiere, Silvio è tornato!
La c.d. "Riforma della Giustizia", uno dei capisaldi della visione autocratica di B. (a sua volta ereditata da Craxi e Licio Gelli) ha finalmente concluso il suo iter parlamentare con la quarta votazione. Il ddl (è bene saperlo) è stato votato dalla destra di governo e da Calenda mentre Renzi, che gentilmente si è astenuto, al referendum opterà per la "libertà di coscienza" (salvo indicazioni last minute, secondo convenienza).
La Deforma (questo il suo vero nome) mira ad alterare l'equilibrio dei poteri su cui si basa la Costituzione, avviando con la separazione delle carriere (e il doppio Csm) la Magistratura requirente verso la sottomissione al Potere Esecutivo.
Ci sarà tempo per analizzarne il perverso meccanismo e la sua natura potenzialmente eversiva. Ora è tempo di prepararsi al referendum confermativo della prossima primavera, il cui esito andrà ben al di là della semplice "separazione delle carriere".
Insieme al Premierato (o, in alternativa, una legge elettorale che di fatto lo sancisca) e all'attuazione dell'Autonomia Differenziata, il rischio di una attribuzione di "Pieni Poteri" all'attuale leadership fascio-sovranista che ci governa sarebbe più che concreto. Non abbiamo paura né di informare, né di mobilitarci, a patto che la campagna di informazione sia svolta nei tempi e nei modi previsti dalla Costituzione.
Almeno in questo, confidiamo che il Capo dello Stato vorrà destarsi dal suo torpore e vigilare, come Carta prescrive.
Intanto, "godiamoci" l'effigie del Caimano, portata in processione, a mo' di Madonna Pellegrina, per le strade di Roma. I conti si faranno alla fine e, se tutto si svolgerà regolarmente, la Costituzione potrà essere salvata dai cittadini. E non sarebbe la prima volta. "Lui" ne sa qualcosa..
Citto Leotta
