La mazurka del Barone, della Santa e del Fico Fiorone

di Corrado Fois - Liberacittadinanza - 20/11/2019
Gli amici vanno e vengono, i nemici si accumulano. (Arthur Bloch, Legge di Murphy) - “ma sei proprio sfigato!” ( Paolo Villaggio. Dal Film la Mazurka del Barone, della santa e del fico Fiorone, di Pupi Avati)

Se una persona mediamente dotata di raziocinio, discretamente informata e libera da mutui si ritrovasse una mattina, improvvisamente, a vivere nell’Italia governata dalla destra proverebbe al netto di ogni preclusione ideologica, almeno un certo disagio. E ne avrebbe ben donde.

Per la serie “ al peggio non c’è mai fine “proviamo ad immaginare cosa sarebbe dell’Italia, già abbastanza provata da una caterva di governi mediocri, con Salvini premier, la Meloni agli interni e Berlusconi  Presidente della Repubblica.

 Immaginiamo il trio schierato, mano al petto e sotto il Tricolore scosso dal vento, mentre ascolta il nuovo inno nazionale ( “ Colonnello non voglio il pane / dammi il piombo del mio moschetto” ) davanti ad un picchetto d’onore egualmente ripartito, manuale Cencelli alla mano : tatuati della Curva Sud, veline infreddolite e donne & mamme italiane possibilmente incinta.  Immaginiamoci seduti a casa, alle 20.30 del 31 Dicembre, per ascoltare il discorso di fine anno della mummia ( “..la sapete quella della suora, del vucumprà e di Renzi chiusi in ascensore? “ ) . Immaginiamoli ricevere Trump o Boris Johnson nell’atrio di Palazzo Chigi ( .. ammetto che qui sarebbe dura scegliere il più imbarazzante del gruppo ). 

Il solo immaginare di poter immaginare queste cose mi provoca l’orticaria.

Ho un amico che vive in Inghilterra (..ogni volta che dico una frase simile, mi viene in mente il tormentone di Ecce Bombo :  “ c’ho  st’ amico mio ediobe..”. Vabbè! ). Aveva di quel Paese e dei suoi valori un poderoso rispetto. Se la menava alla grande: a Londra questo non succede .. non si vedrebbe mai uno scempio del genere in Inghilterra.. Da quando Boris ha preso il potere è sparito.

Non c’è niente da fare, anche se non ci piace. Chi ci governa  ci rappresenta. Se l’abbiamo piazzato lì è perché così volevamo : trattasi di democrazia. Proviamo a parlarne.

Ammetto, come incipit, di essere un superficiale:  aldilà della sostanza  l’apparenza mi colpisce. Ricordo l’imbarazzo, quasi fisico, che provavo nel sentire Renzi parlare inglese ( per fortuna oggi agli Esteri abbiamo Di Maio ) o nel vedere il povero ministro Tria andare in confusione snocciolando numeri ( leggerissimo difetto per un Ministro dell’ Economia ). Ammetto altresì di avere alcune banali idiosincrasie .  Ad esempio mal sopporto Zaia che si pettina con la lingua di mucca, o Toti che sembra Gongolo doppiato dall’orso Yoghi.  Quindi capisco di non  esprimere una valutazione fattuale, od almeno oggettiva, rispetto alla potenziale rappresentatività del trio e di tutto il loro codazzo di nani e ballerine. Chiedo inoltre perdono, dovrei essere serioso in questo post perché certamente esiste il rischio politico di sfondamenti autoritari e di capitalismo brutale riferendomi  ad un governo di destra.

 Ma ,che ci posso fare?, se vedo il Barone  la Santa ed il FicoFiorone  a me viene da ridere. 

Ripassiamo per punti quel che dicono,e valutiamo come ci rappresenterebbe un governo siffatto partendo dai grandi temi che loro stessi evocano : la famiglia, il lavoro, la nazione sovrana. Non che serva a qualcosa, ma visto che siamo tra noi almeno condividiamo l’ansia.

La famiglia.

 Il signor Pillon è l’incarnazione , cravattina a farfalla e sorriso a 64 denti incluso, di come la destra intenda risolvere i problemi della Famiglia, in Italia. L’ineffabile intelligente politico sostiene :“Nel 2050 saremo estinti come italiani “ ( visto che ha 48 anni ed è italiano intende morire a 78 anni. Che dire? Che il ciel l’assista! ) . Qual è la soluzione al problema, secondo lui? Abolire la legge che permette di abortire in ospedale. Quindi il problema della crisi demografica è la “194”.  Finalmente una buona notizia! Non è la mancanza di lavoro, non sono i soldi buttati in corruzione e mafie, non è la paura del futuro inquinato, non è la mancanza di alloggi popolari a ridurre la natalità..è solo una legge. Evvai!!  Abbiamo una soluzione all’italiana, pret a porter. Facciamo due conti : gli aborti  in quest’ultimi anni sono scesi del 74% rispetto al 1982 e sono circa 85mila.  Al conto della natalità in chiave demografica  mancano all’appello grosso modo 2 milioni di unità, l’incidenza del problema pilloniano è quindi di poco superiore allo 0%. Bravo! Ogni grande azione ha bisogno di un grande obiettivo: spostiamo indietro lo 0! A Pillon aderisce bene ciò diceva l’Avvocato Agnelli:  “un uomo è quello che fa”.

Per rappresentare la famiglia tradizionale, con tutti i suoi storici inossidabili valori ( fedeltà / stabilità / continuità )  vengono chiamati Il Barone Berlusconi, ed il FicoFiorone Salvini.

Divorziati, rifidanzati, riseparati. Niente di che. Roba normale se non la menassero tanto a baciar rosari e banchi di chiesa. Al ritorno dell’Inquisizione, che auspica Pillon, sarebbero i primi clienti del reparto infiammabili. Fossi in loro non lo candiderei. Del resto, non sono proprio i due a voler combattere l’immorale piaga della prostituzione con le igieniste dentali e riaprendo i casini? Come dire che la soluzione per l’acqua alta a Venezia sia tenere aperti i rubinetti col tappo al lavandino. “Ahi serva Italia di dolore ostello …. non donna di province, ma bordello”.

Il lavoro.

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Vedere Salvini che parla di lavoro è come assistere ad un convegno  di terrapiattisti. Ti domandi se sei finito su scherzi a parte. Matteo come Gigino ( ed ahinoi come molti politici ) non ha mai fatto un lavoro serio. Non dico che non abbia lavorato, per carità! E’ da sempre in giro per comizi, prova tutte le mutande e le felpe in commercio, ed è un fantastico disimballatore di quattro salti in padella. Ma, diciamolo!, non conosce il rischio fabbrica né la scoliosi da scrivania. Imberta circa 20.000 euro al mese e la sua postazione operativa è al Papeete o nella sua sala da pranzo.

La ricetta leghista per ridurre la disoccupazione è semplice: cacciamo gli stranieri. Così milioni di italiani potranno ritrovare lavoro nei cantieri ( rigorosamente senza protezioni, assicurazioni e pensione ) od a scelta nei campi di pomodori,per 2 euro all’ora. Su questa  ponderata  soluzione ha costruito la sua crescente fortuna politica. ( per il tema emigrazione il Labour Party ha fatto uno spot elettorale eccellente, segnalo a chi non lo ha visto :  https://video.repubblica.it/mondo/e-tutta-colpa-dei-migranti-lo-spot-dei-laburisti-inglesi-che-sembra-fatto-per-l-italia/348123/348709 )

Ma la crescita leghista non è colpa sua, la colpa è di chi gli da retta. Del resto il buon Matteo rappresenta perfettamente il nocciolo duro del suo elettorato : non legge libri, non studia, non si documenta e riporta, con appassionata fede, qualsiasi bubbola giri sui social, unica fonte di verità.  In proposito e relativamente ai social,  aveva ragione Umberto Eco. Essi danno diritto di amplificata parola a legioni di imbecilli. Niente di male, anche qui trattasi di democrazia. E poi tendenzialmente nel novero ( degli imbecilli, non di chi va sui social ) mi metto anche io.

Se la disoccupazione fosse causata solo da una eccessiva offerta  di prestazione, fisica od intellettuale, potremmo risolverla con una certa semplicità, per esempio riducendo orari e modificando i turni. Ma il problema è un filino più complesso. Riguarda infatti la forma capitalistica di generazione del profitto, il passaggio da società industriale produttiva a società finanziaria amministrativa, la sostituzione dei processi  operativi con la diffusione delle automazioni, la competizione globale. E riguarda il complessivo invecchiamento  delle competenze professionali, necessarie per lavorare in una società in trasformazione. Competenze su cui non investe lo stato con la scuola né l’impresa con la formazione sul posto di lavoro.

Ora: sperare che il FicoFiorone , con tutto il rispetto, sia in grado di comprendere anche solo parte di  questa complessa materia è come augurarsi che il fisco diventi giusto e comprensibile. Oppure di vincere al Superenalotto. Quindi, cristianamente, perdoniamolo per ogni sciocchezza detta ed affidiamolo al sacro cuore della magistratura di Agrigento, baciando la Costituzione. 

La fortuna dei centrodestrini  ( a propò : ma chi rappresenta il centro? ) è che ad intervistarli su tutte le soluzioni che dichiarano di voler metter in atto, provvedono i giornalisti italici. Ad essi da sempre e notoriamente manca, per vocazione, la seconda domanda: come intende farlo? Così possono sparare cazzate dal profondo senza tema d’essere inguaiati in piccoli fastidiosi dettagli. Va detto, par condicio, che lo stesso modo di indagare sull’operato dei politici è applicato anche a sinistra. Il risultato complessivo è che non si capisce cosa si voglia fare per risolvere il problema della disoccupazione.

 Eppure lo ha spiegato  Joseph Stigliz, premio Nobel per l’economia, in una recente intervista. Per creare nuovi posti di lavoro bisogna sviluppare gli investimenti ed il grande capitale non investe nell’ industria quanto potrebbe e dovrebbe, perché guadagna di più giocando in borsa. Basterebbe tassare ogni operazione in entrata od uscita da un titolo azionario per ridurre l’attrattività  della speculazione e reindirizzare i flussi finanziari. Già, ma vallo a spiegare a questa banda di scappati di casa, e poi Salvini non lo ascolterebbe mai. Sembra che Stigliz abbia una zia ebrea.

Sulla Nazione sovrana bisogna ascoltare Giorgia Meloni, la Santa.

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  “Il sovranismo prevede alcune cose precise: la difesa dei confini, della sovranità, della famiglia, dello stato nazionale, della identità.” Ci dice. Che manca alla lista? .. la difesa della razza, della religione, della divisione tra i sessi, della fiat 600 e della Barbie. Poi c’è tutto.

Facciamo anche qui due conti.

Sulla base di questi semplici eterni valori nel novecento abbiamo fatto due guerre mondiali per un importo complessivo di circa 120 milioni di morti e con una disintegrazione di ricchezza, attualizzando a vecchie lire, pari a due volte il PIL europeo. Mica male. Almirante, il suo faro, che la guerra l’aveva vista e vissuta, non avrebbe mai detto una bischerata cosmogonica come quella sparata dalla sora Giorgia.  O tempora, o mores.

Inoltre: faccio sommessamente notare che noi siamo una nazione esportatrice. Insomma il bilancio regge perché vendiamo all’estero. Se tutti seguissero la ricetta economica dei sovranisti il Paese dovrebbe fare a meno di circa il 30%  del PIL.  Quindi per capirci: ognuno di noi dovrebbe rinunciare a poco meno di  un terzo della propria ricchezza.

In aggiunta, pro difesa confini, vedremmo l’aumentare delle spese militari che pesano, sempre sul nostro povero prodotto interno lordo, per il 1,5 %. Dovremmo , secondo stime prudenziali, passare a circa il 5%  per avere un esercito in grado di fronteggiare la prepotenza imperialista e sovranista almeno del Montenegro. Ma, dato che non abbiamo industria pesante e che l’acciaio l’abbiamo venduto all’ Arcelor Mittal  ( Berlusconi la chiamerebbe Alvaro Vital per via del suo attore preferito ) carri armati ed aerei  dovremmo comprarli all’estero che, a sua volta sovranista, non ce li venderebbe. Insomma saremmo dei sovranisti in mutande.

Vista la fisionomia del trio, uno spettacolo desolante. 

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La paura dei sovranisti è evidente. Davanti al cambiamento inevitabile ( panta rei ) , bello o brutto che sia, fanno come lo struzzo, immergendo la testa nella sabbia ed offrendo le terga al nemico.

Da uomo del mediterraneo io so che il vento non si cambia, al massimo si possono orientare le vele. Guardo quindi a queste simpatiche canaglie con un filino di pena perché inevitabilmente andranno a strambare finendo a mollo. Finché lo fanno a casa loro con famigli e sodali poco me ne cale, ognuno è libero di scegliere il proprio autodafè, ma se lo fanno al mio Paese un pochino mi incazzo.

Se guardassero qualche telegiornale, invece di ostinarsi ad andarci dentro con frasette imparate a memoria e recitate male, si renderebbero conto di come sta girando il vento, di quanto ogni Popolo si sia stufato di essere preso in giro e sia pronto a prendere a calci in culo chi governa maldestramente od in modo autoritario. Cosa intendono proporci per evitare sommosse e conseguenti pedate, un sovranismo democratico? Ma di che diamine vanno cianciando?

La morale che traggo dalla mesta lista di fatterelli è un filino entrista, ma non ho di meglio.

Questo attuale governo è un’accozzaglia inguardabile . Se da una parte Zingaretti finalmente parla di jus soli , dall’altra TopoGigio Di Maio replica di non averla in agenda. Se Orlando dichiara di voler cambiare “la forma del capitalismo “ ( anni che non si sentiva una frase di sinistra così! ) dall’altra Renzi maneggia con i suoi amici finanzieri. Insomma il solito minestrone centrosinistro. Ma almeno ci evita di avere un altro governo inutile e per di più pericoloso e grottesco, consegnato al Paese da un elettorato che ha ormai perso ogni forma di fiducia verso la democrazia repubblicana e vota a cazzo cambiando un’idea dopo l’altra. 

Il governo populista ci metterebbe in una condizione disperata, con una scommessa speculativa al ribasso che  costerebbe miliardi di euro di interessi passivi, conseguente default e distruzione dello stato sociale. Piazze in fiamme e mandrie di tori nelle strade. Decenni di lavoro, tasse patrimoniali ed impoverimento dei servizi offerti non basterebbero ad aggiustare le cose. Mi auguro quindi di avere dei partiti attrezzati a spiegare bene e chiaramente, in una campagna elettorale,  le conseguenze di ogni scelta ed i progetti alternativi di gestione della cosa pubblica, altrimenti finiremmo con il farci male sul serio.

Il sovranismo è una puttanata. La soluzione ad ogni problema locale, nel quadro di un mondo ormai globalizzato, può essere solo internazionale. Per esempio con una complessiva riconversione del debito sovrano in bond cinquantennali a bassa resa che picchi sulla ricchezza finanziaria costringendo, per legge, i giganteschi fondi  a diventare azionisti dei Paesi. Sarebbe un po’ difficile vederli intenti a speculare su se stessi … Per esempio con un piano Marshall  che interessi il terzo mondo, finalizzato a ripulirlo dalle scorie scaricate dall’Occidente ed a trasformarlo in moderna agricoltura e produzione di energie rinnovabili … Od ancora per esempio, con le spese della riconversione ambientale non computate come posta in bilancio nazionale, poiché esse sono destinate a salvare il pianeta che tutti abitiamo.

E questo non lo dico io, che non sono nessuno, lo dicono i brain trust di economisti e scienziati chiamati al capezzale di un capitalismo ormai ammalato di routine, di dilettantesca gestione e di egoismo fuori tempo massimo.

Davanti ai grandi, complessi problemi che il Mondo deve oggi affrontare non servono piccoli politici con piccole idee, chiusi in piccoli parlamenti di piccole nazioni. Servono grandi progetti gestiti con il concorso attivo della Comunità internazionale, raccordando le strategie generali con i bisogni di ogni categoria. Studiando, discutendo e negoziando.

Immaginare che l’Italia sia rappresentata da questa mazurka a tre nei prossimi decisivi anni  fa davvero rabbrividire, quindi Zingaretti , per piacere, datti una mossa.

 Anticipa il problema , prepara la campagna elettorale con grandissima cura, con un bel team, con una proposta davvero chiara e davvero socialista. Con solide alleanze internazionali.  Mantieni in vita questo imbarazzante governo per dodici mesi e piazza un Presidente della Repubblica all’altezza , almeno lui dura sette anni. Non abbiamo più Pertini, ma qualcuno a sinistra ci sarà pure ( evitiamo di riproporre nomi imbarazzanti ). Ed infine vai avanti con le mozioni emerse a Bologna, non dico di buttarle ora sul tavolo, con quest’alleanza impura, ma di studiarle bene per renderle efficaci in futuro.

E’ più o meno tutto quello che , per ora, possiamo sperare. Alla peggio ci si vedrà in Piazza, da qualche parte in Italia. Auguri , noi siamo qui.

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