Quello che resta della politica

di Corrado Fois - Liberacittadinanza.it - 18/05/2022
La politica è forse l'l’unica professione per la quale non viene ritenuta necessaria alcuna preparazione specifica - R.L.Stevenson

Un quadro confuso. Così diceva, con molto garbo, un autorevole commentatore come Paolo Mieli riferendosi alla situazione politica. Sono apprezzabili quanto rare buone maniere ed un modo corretto di esprimersi, ma la frase non rende giustizia ai fatti. Prima di tutto perché il sostantivo quadro definisce una forma geometrica pulita ed evidente .. mentre noi siamo di fronte ad una mappazza indistinta, bitorzoluta ed inquietante come un blob .. e poi perché l’aggettivo confuso è il contrario di ordinato ( almeno secondo il dizionario ) .. mentre noi siamo di fronte ad uno spettacolo indegno. La definizione più efficace sarebbe dunque .. una disgustosa mappazza.

Infatti, nello scenario complesso e drammatico come l’attuale, lo spettacolo che offrono i partiti è deprecabile. Una mistura di pochezza personale e di sciagurata miopia.

Una amica di antica data ( non bisogna mai dire vecchia amica quando si raggiunge la nostra età ) che ha scritto in tutti i giornali della sinistra, dall’Unità – quando era in vita- al Manifesto e su varie altre testate, oggi ormai in pensione e dedicata al no-profit di assistenza ai migranti, considerava come si sia persa la bussola della realtà. Intendeva, con questa formula , sintetizzare il vero e peggiore fenomeno che si possa osservare. La distanza, ormai siderale, tra le cose su cui si affannano lor signori e l’urgenza dei fatti. Se non fosse disastroso sarebbe grottesco.

Di cosa non si discute

Partendo dall’evidenza di quanto sia idiota l’insieme dei temi in cui le segreterie di partito si aggrovigliano , vale la pena di valutare prima ciò di cui non stanno dibattendo.

Partiamo dal sociale, dalla vita di tutti noi Cittadini. Bastano tre temi … senz’ordine di priorità poiché sono tutti egualmente urgenti.

La sicurezza sui luoghi si lavoro. Almeno due morti al giorno. E un aumento delle denunce di infortunio  ( + 50% rispetto ai primi tre mesi del 2021.) Lo dichiara l’Inail. Nessun partito dell’arco democristiano ( da sinistra a destra ) pone il problema. Non azzardo a dire ..propone una soluzione .. ma soltanto prende in carico al problema. Sembra che la strage non interessi a nessuno, nemmeno all’informazione di sistema, troppo occupata a dibattere dell’Ucraina – tema sicuramente rilevante – per occuparsi di cose del genere. Non è solo sconfortante, è gravissimo.

La crisi del sistema sanitario. La sciagurata gestione della pandemia ha scoperchiato le inefficienze e la sostanziale ingiustizia che le varie riforme della sanità hanno determinato. Gli ospedali sono mal ridotti, i medici ed il personale insufficienti, le acquisizioni di materiali inefficienti ed aperte alla corruttela , lo stile impresa imposto alle strutture si è rivelato dannoso e nel migliore dei casi pietoso. A parte fare la conta delle risorse Umane mancanti e discutere di numeri chiusi non si vede nessuno agire concretamente.

L’occupazione e la politica salariale. Se non ricordo male dovremmo avere un ministero che si occupa della cosa ed almeno tre sindacati , ma non riesco a trovare ..sarà distrazione mia .. nessuna indicazione precisa su cosa si intenda fare, quali misure siano state determinate, quale sia la strategia ed il piano.. od almeno il percorso decisorio .. Niente. Persino il Marocco ha varato una revisione del salario minimo. Da noi solo indistinti chiacchiericci tenuti al margine.

Diamo adesso un’occhiata veloce alla gestione della cosa pubblica. Anche qui emergono temi tanto fondamentali quanto non discussi . Tralascio i grandi impianti strategici, la visione internazionale dell’Italia, la sua posizione rispetto agli equilibri geopolitici in trasformazione, le scelte in materia di transizione ecologica, politica industriale, migrazioni.. vado sullo spicciolo urgente.

La legge elettorale. Siamo ad un anno dalla scadenza della legislatura, abbiamo alle spalle una riforma sconclusionata che ha ridotto il numero dei parlamentari ( senza però ridurne i privilegi e gli emolumenti ) e non c’è uno straccio di ipotesi sul tavolo per darle corpo in termini di regole. Maggioritario, proporzionale, misto, premi di coalizione .. chiacchiere al vento .. non c’è nessuno che si occupi di capire come far funzionare la rappresentatività della Repubblica parlamentare. Una cosa inqualificabile .. non sanno nemmeno come organizzarsi loro!

La forma repubblicana. C’è chi butta lì un presidenzialismo che dire confuso è dire poco, chi prevede un cancellierato, chi non sa nemmeno cosa si intenda con i vari termini … nessuno si sta intestando un progetto .. a parte la sora Giorgia , che sbandiera rumorosamente un’idea estemporanea.

L’equilibrio dei poteri tra governo centrale, regioni e comuni. In tutte le scelte, dalla politica energetica alle infrastrutture dei trasporti vediamo quanto questo sistema di relazioni si dimostri pessimo. Un altro tema scomparso dal radar…

Solo per ciò che questi cialtroni non discutono dovrebbero essere licenziati in tronco. Ma chi può farlo? La Cittadinanza è stata costituzionalmente esclusa dal potere di controllo.

Quello di cui si discute

Dando un’occhiata ai giornali cascano le braccia a terra. Dalla destra alla sinistra dell’arco democristiano il chiacchiericcio di questi scappati di casa è desolante.

Polemiche tra i residuali di Forza Italia perché non so chi è diventato non so cosa a posto di chissà chi. Mah! Repubblica avverte Conte che alle elezioni rischia di avere una debacle per la quale 8 su 10 parlamentari cinquini non saranno rieletti. Ma Giuseppi .. non ti preoccupare, non hai uno straccio di idea sulla legge elettorale perché pensare ai risultati ? Roba da chiodi. Sora Giorgia avverte tra le righe che si considera il candidato potenziale di una coalizione che si è completamente sfrittellata. Salvini si aggira tra la lega del nord e quella del sud senza capire più dov’è mentre la sua banda in Sicilia non sa chi appoggiare come sindaco a Palermo e come futuro presidente della regione. Letta sembra ogni giorno di più uno capitato per caso in Italia. Appoggia Draghi su tutta la linea seguendo la vecchia logica .. quando non hai una cippa da dire sul percorso dai ragione all’autista. Ho persino intravisto Calenda, risgorgato dal muro come una perdita d’acqua, che dice .. il terzo polo bloccherà populisti e sovranisti .. verrebbe da chiedere cosa si fuma.

Ed infine .. in questi giorni si discute dell’ultima fatica del Renzi, la sua autobiografia Il Mostro largamente anticipata dal Corriere. Per il vero bello bello non è , ma insomma mostro .. a vederlo non so perché a me sorgerebbe un altro titolo ..il nulla, ma pretendere dal mezzo toscano uno squarcio di consapevolezza pare troppo. Che comunque ci sia chi si occupa della spadellata di baggianate che può aver scritto costui dimostra quanto basso sia il livello del dibattito politico.

Nel frattempo Draghi ..

Mentre non si parla delle cose importanti e si discute di puttanate cosa fa il premier? Alcune cose su cui riflettere, a mio sommesso parere. Vediamole…

E’ andato da Biden, beh meglio dire dalla amministrazione ..perché non so quanto Biden sia in se stesso e quindi potenzialmente difficile da raggiungere. Di cosa hanno discusso? Ufficialmente della crisi ucraina e della nato etc. Sono note le posizione atlantiste di Draghi quindi quello che ne ha cavato fuori cioè l’appiattimento italiano su ogni posizione americana era abbastanza prevedibile, ma è il resto che forse va guardato. In particolare il riequilibrio delle fonti energetiche.

Posto che l’Italia è un cliente e non un fornitore, di cosa si è dibattuto se non di acquisti? Sembrerebbe che Draghi abbia sollecitato una ripresa dell’azione stabilizzatrice in Libia da cui l’Italia dipende in un buona misura e , posta l’ormai irrecuperabile relazione con la Russia ( che ci sia Putin o non .. ) dipenderà ancor più. Quindi Draghi da una parte ha accettato un comunicato congiunto del tutto filo nato ( è tuttavia riuscito a strappare la parola pace .. che gli americani consideravano un tabù ) e dall’altro ha spuntato un impegno Usa nella sanificazione libica , come si trova nel comunicato stesso , seppur nelle parti collaterali.

Tornato in Italia non ha minimamente preso parte al chiacchiericcio, ma invece ha dato un paio di direttive di cui è ovviamente sfuggita la natura ai partitari ( politici mi pare troppo ) che erano intenti ai loro temi usuali.

La prima indicazione indica il sud come centro/hub energetico del paese. In effetti con la dipendenza crescente dal nord africa è ovvio che si debba dare all’area le necessarie infrastrutture ed il ruolo conseguente. Questo dichiarato strategico fa il paio con l’indicazione sulla centralità dell’intero meridione nello sviluppo economico del paese.

La seconda detta uno stop alle polemiche, peraltro tiepidine , di Conte sulle armi all’Ucraina. Le sue posizioni sono state bollate come rischiose e pre elettorali , certo non dal premier troppo sussiegoso per reagire, ma da qualcuno del suo entourage. Conte si è affrettato a smentirsi. Non è la prima volta.

Qual è la natura di queste due indicazioni ? La prima mostra qual è l’orientamento generale della politica industriale. Il governo la fa solo intuire ma, penso, la vedremo a breve in coppia con la riforma del sistema finanziario/creditizio e presumo fiscale. La manovra d’autunno che si sta preparando verrà condita con alcuni grandi accordi finanziari intra europei ( in particolare con la Francia per la riclassificazione dei parametri sul debito pubblico ) ed atlantici , come dicevamo, per il fronte energetico. Si intravede una specie di botto economico, ricco di investimenti in parte già iscritti nel PNRR . La seconda indicazione, correlata, è rivolta non solo ad una.. ma a tutte le varie parti politiche perché restino allineate e collaborative. Rischiano altrimenti di assumersi una responsabilità pesante a fronte di una situazione esterna/interna di grande delicatezza, che – proprio a detta di Draghi - mostra minacce ed opportunità in pari misura.

Il quadro è tutto qui, nella sua plateale evidenza … Problemi non gestiti e chiacchiere perse dei partiti che fanno da contorno alla centralità decisoria del governo. Indubbiamente uno scenario che da corpo all’ipotesi di fine dell’attuale repubblica e di costruzione della nuova.

In che direzione pare evidente .. tanto che la Meloni ha cercato goffamente e fuori contesto di intestarsene la primogenitura ..cioè la repubblica presidenziale. Come questo progetto verrà realizzato non lo so, ma mi pare fin troppo chiaro il disegno . Ritengo che una grande parte l’avrà il presidente Mattarella. Staremo a vedere…

Draghi ha voluto – ponendolo come condizione – presiedere un governo che coinvolgesse nella responsabilità tutti i partiti e non manca occasione per ricordarlo anche con una certa dose di enfasi che non gli è consueta.

Ora : posto che è uno dei più competenti nell’interpretazione fattuale del contesto e degli scenari è ovvio che avesse perfettamente chiara l’inconsistenza e l’incompetenza di ogni segreteria di partito prima di assumere il ruolo di Presidente del Consiglio.

Averli tenuti in scena ha reso ancor più evidente – agli occhi della Cittadinanza- quel che resta della politica italiana .. così, quando lo riterrà opportuno, a Draghi basterà spazzar via i cocci.

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