Ho una domanda semplice, ma anche imbarazzante. Che cosa davvero si voterà nel referendum della prossima primavera? Cerco di dare ordine alle cose che sento dire, che poco mi convincono e che nulla chiariscono. Metto nel blog queste mie prime considerazioni giusto per condividerle. E per vedere se ragionandone riesco a decidere come e cosa farò. A mettere qualche paletto preciso e definito. Dubito.
Sento diversi Magistrati e tra questi anche un uomo straordinario come Nicola Gratteri dire che la riforma voluta dal governo ha lo scopo di rendere docili i PM. Sic. Se accettiamo in toto l'affermazione simmetricamente si dovrebbe accettare l'assunto che contiene, cioè che i Magistrati italiani siano stati in larga misura, e da sempre, indocili e scomodi per il potere. Hm.
Ascolto Gratteri sempre col rispetto che si deve ad un essere umano ed un magistrato di grande qualità. E rarità.
Tuttavia nella modesta qualifica di Cittadino ricordo cose leggermente diverse sulla Magistratura ed ho almeno un paio di serie perplessità sui temi e sui modi di questa consultazione popolare.
La prima perplessità è comportamentale. Segue appunto la scia dell'affermazione che ho appena riportato: l'obiettivo del governo sarebbe rendere docile ed addomesticato il Pubblico Ministero e questo avverrebbe proprio separandone la carriera da quella del Giudice. Una riforma attuata per depotenziare uno dei poteri di contrappeso democratico. Cosi si dice, ovviamente, da parte ANM che ha testé varato il suo comitato per il NO.
Intendiamoci, qualsiasi cosa dica e faccia questo governo ( e precedenti ) mi infastidisce e mi contraria. Ma l’antipatia non è un motivo sufficiente per garantire un voto ponderato in una consultazione così tecnica da essere veramente politica.
Onestamente, lo dico con rammarico, io non ricordo di aver visto in tutta la mia lunga vita una messe fiorente di PM indocili. Ricordo invece scomode inchieste lasciate a languire fino alla inevitabile prescrizione. Quindi in me abita esattamente la visione contraria. L’ essere docili rispetto ai grandi centri di potere economico e politico è avvenuto per decenni nonostante le carriere fossero strettamente connesse. O forse, se fossimo deterministi, proprio per questa condizione. Il comportamento distratto o compiacente di larga parte dei Magistrati veniva regolarmente denunciato dalla sinistra ( ai tempi in cui c'era) attraverso film, articoli di fuoco sull' Unità o sul Manifesto, interrogazioni parlamentari. Ne potrei elencare a decine, ma credo sia inutile, buona parte dei Liberi Cittadini ricorda benissimo quei tempi.
Inoltre, anche azzerando le diverse convinzioni tra docilità o meno, resta un tema oggettivo: quale correlazione esiste tra un processo organizzativo di sistema - separazione versus integrazione - ed un comportamento personale? Chinare la testa ed agire per convenienza o fare ciò che va fatto è la scelta di ogni Persona in ogni Professione. Non vedo collegamenti oggettivi e misurabili tra docilità e carriera.
Si direbbe piuttosto che non ci sia grande fiducia sulla capacità dei PM di essere retti e determinati, se non dietro lo scudo di un sistema collaudato e di un CSM politico.
Nel corso del tempo ricordo PM determinati, coraggiosi ed autonomi ( disallineati anche con le rappresentanze di categoria ) pronti ad affrontare a viso aperto ogni sistema di potere. Ma i nomi che passano nella memoria sono pochi, sono sempre gli stessi. Sarà senza dubbio un limite mio, tuttavia così vedo e cosi rammento.
Ma non è in questo la mia perplessità.
E' un pochino più ampia. Mi domando, stiamo davvero andando a votare una sorta di cambiale in bianco sui futuri comportamenti professionali dei Magistrati? Perché così appare nella narrazione del NO. Devo anche dire che, se ho colto bene il sotteso, non mi piace per niente. Non condivido le cambiali in bianco verso chiunque, io credo solo ai controlli, e detesto le forzature partitiche, destra/sinistra sulle questioni di mero funzionamento organizzativo.
Che il PD evochi fantasmi antidemocratici, addirittura di nuovo Berlusconi!!, od impossibili parallelismi con Trump è del tutto ovvio. Do per scontato, che questo schema retorico della chiamata alle armi sarà il tema unico di una opposizione sempre più astratta. Ed anche orfana del Di Pietro, che finita la villeggiatura abruzzese ha scelto il SI con la consueta buona fede.
Francamente dopo aver sentito ad ogni elezione, per 30anni, al lupo al lupo ormai sono del tutto indifferente alla retorica democratica ed alle grida. Magari proprio quando l’allarme è giustificato. Ma la colpa è tutta di Pierino che ha usato sempre l’ombra del lupo per nascondere le proprie piccole miserie. Fino ad annoiarci.
La seconda perplessità è correlata alla prima ma è più di metodo.
Ci chiamano ( come solito quando fa comodo a lor signori) al Referendum, ma il livello di comunicazione su un tema che dovrebbe essere molto concreto appare come la fiera della retorica di parte, da entrambe le parti.
Sale la diffidenza ascoltando cascate di frasi fatte, da politici e giornalisti. Ho lavorato con troppe responsabilità per troppo tempo per bere distrattamente qualunque bubbola raccontata o soffiata nei vari programmi, cortigiani ora di una ora dell’altra fazione. Questa fiera del trombone mi irrita e mi allontana. Trovo grottesche le solite retoriche gettate su un tema serio come il funzionamento della giustizia. Drammatico in un Paese come il nostro dove i processi non si chiudono mai e finiscono in televisione o in sala Bingo.
Ai Cittadini chiamati a votare bisognerebbe spiegare con chiarezza la sostanza del tema. Basterebbe rispondere ad una domanda ovvia:
Separando le carriere cosa realmente cambia per un PM ed un Giudice in termini di autonomia professionale, di efficienza, di libertà di giudizio rispetto al passato?
Si potrebbe fare in questo senso uno specchietto comparativo tra carriere unificate/separate. Esempi chiari, misurabili, auto esplicativi. So di chiedere troppo a questa pletora di personcine interessate od ingaggiate.
Ma se Gratteri anche oggi ha ragione, se il tema è davvero questo, se il rischio è un ulteriore addomesticare magistrati, già storicamente assai domestici, sarebbe il caso di spiegarlo ai Cittadini con schietta ed inequivocabile evidenza. Senza bombe retoriche, con un 2+2= 4.
Non è difficile, se le cose ci sono, sono vere e sono conosciute. Vedremo su SKY come se la cava il ministro ed il presidente dall’ANM. Temo sarà un fuoco d’artificio di cose dette per fare audience, ma può essere che sbaglio.
In ogni caso, cortesemente, qualcuno dei molti esperti che vedo fiorire ovunque potrebbe ridurre il numero di parole e di apodittiche affermazioni e dare spazio a comparazioni fattuali? Chessò l’onnipresente Padellaro, il tetro Sallusti potrebbero rinunciare ai loro stizziti commenti personali, ( che francamente evocano incommensurabili chi se ne frega ) e fare i giornalisti veri. Spiegare i fatti.
Credo che sia importante uno sforzo di concretezza e chiarezza anche perché cari ConCittadini ho l'onore e l'onere di affermare che qui non si capisce una cippa. E non si tratta solo di personale ignoranza, è una opinione largamente condivisa e rivelata perfino dai sondaggi di Mannheimer.
Infine spiego con chiarezza un punto critico anche a nome di decine di Compagni con cui ho avuto modo di ragionare: io non ho la minima intenzione di votare in questo Referendum spinto dalla narrazione dei reazionari ( che neanche ascolto ) o di questi liberaldemocratici, dalla Schlein a Giannini. Non ho simpatia per nessuno di lor signori ed ovviamente nessuna fiducia.
Per ora siamo al festival, della frase fatta e delle affermazioni assolute. Lontani dalla realtà. Ho finito da tempo di farmi intortare dalla favoletta bipartisan sui mostri che affliggerebbero la nostra democrazia. Temo che spesso le anime belle confondano la vera democrazia con il mix tra questa sorta di libertà di parola - tanto non ascolta nessuno - ed il voto, cioè una X su carta precompilata.
Ricordo che, stando alla lettera, la bella parola greca implica l'esercizio di un qualche potere direttamente dal Popolo. Mai vista una cosa del genere in Italia dove il potere è completamente in mano a lobby e partiti, ai deputati ed ai loro parenti. Il Cittadino, da solo o in associazione, non conta fattualmente nulla.
Dunque o si spiegano tutti con inequivocabile concretezza e mostrano con evidenza le differenze tra il precedente schema e la riforma con tanto di dimostrate minacce/opportunità oppure il sottoscritto con estrema convinzione mancherà per la prima volta ad un Referendum,
E con me credo molti molti molti altri.


