Governanti e governati

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 21/09/2025
Bisogna che il governo si adoperi in modo che tutti gli italiani abbiano una giusta occupazione in una società giusta. Questo è il compito del governo e del parlamento - Pertini

Il monito sacrosanto di Pertini, il Presidente, l’unico a mio avviso, è sempre vivo ed attuale perché ci ricorda la vera priorità che dovrebbe abitare in chi ambisce a guidare una comunità. Ovunque. Purtroppo il valore espresso da Sandro, così profondamente serio e sociale, è stato rimosso dalla testa di questa generazione di commedianti, in Italia e nel mondo. Guardando a ciò che accade ogni giorno vedo sempre più chiara questa lacerazione tra popoli ed amministratori. Costoro hanno veramente perduto la rotta e con essa l’unica ragione della loro stessa esistenza. La distanza che si è formata tra la realtà del bisogno e l’operato dei governi ed in generale dei politici è giunta al punto di rottura ed il tutto va sprofondando nell’orrore o nel ridicolo. Per il momento in Italia ed in Europa stiamo su questo secondo versante. Diciamoci fortunati.

Misurando la pochezza che ci attornia, l’autoreferenzialità che anima la gestione della cosa pubblica ed il rapporto tra i vari potentati ed i Cittadini mi gira per la testa una frase di Oscar Wilde. Sono certo che l'originale suona molto meglio, la riporto per come mi ronza il ricordo: quando discuti con un idiota stai attento ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. Dati i nostri cosiddetti rappresentanti è assai meglio che a nessun Cittadino pagante sia concesso il diritto di entrare nel sacro emiciclo ed aprire un contraddittorio con i ministri dell’attuale governo o con i fieri ed acerrimi oppositori. Lo batterebbero con l’esperienza ed al danno si sommerebbe la beffa.

 Visto come si sono messe le cose per noi Cittadini, ospiti di una Repubblica che ormai non ci appartiene, è il meno peggio non poter frequentare questa pletora di esperte gentildonne e gentiluomini. Se fossimo costretti, oltre a pagare, pure a frequentarli sarebbe imbarazzante. Oramai ci accomuna solo una dinamica essenziale. Si scelgono tra loro, senza gravarci di responsabilità, poi andiamo a votare, mettiamo una X su facce che non conosciamo ( oppure conosciamo fin troppo bene! ) e poi ognuno per sé. Noi a casa tentando di sopravvivere e loro a razzolare liberi e belli in quell’edificio che è diventato il teatrino dell’inutile. Chiamano questo asimmetrico patto tra estranei democrazia rappresentativa. Sia felice chi ci crede.

 Ed a proposito di teatrini e di perdita di quel senso della priorità evocato da Pertini, una piccola riflessione. Abbiamo assistito all’ultima replica di una commedia in cartellone ormai da mesi. Si chiama La separasion de la Carrera ed è un mix ardito, quasi una bella regia del compianto Squarzina. Abbiamo una pennellata di Goldoni, c'è un rustego, un innesto del Ruzante, c'è la Villanella, ed una citazione della commedia musicale West Side Story con tanto di finta rissa tra ballerini. Neanche male da guardare.  Purtroppo non c’era a portata di mano il popcorn, così non potendo masticare ho finito col pensare. Ed in Italia pensare non fa bene alla salute. Ad un certo punto li ho scaricati e sono uscito a fare due passi tra la folla accaldata. Di quelle modeste riflessioni da divano sono rimaste alcune ombre scritte frettolosamente nei foglietti sparsi sul tavolo. Ne riporto una su tutte, perché mi ostino a non capirne l’intima natura.

Dico, la fiera opposizione non aveva qualche altro tema sul tavolo? Cito a caso, la catena continua di morti sul lavoro e la sanità pubblica, acqua e trasporti, occupazione e precariato e quel folle dirottare le poche risorse del paese nell’acquisto di armi. Un tema tanto caro alla signora Ursula che vive ormai in un mondo tutto suo fatto di pupazzetti, soldatini e retorica.

Ci si doveva amminchiare così tanto e scontrarsi così soltanto sulla Magistratura separata? Non dico di trascurare un tema, dico solo non immaginarlo così centrale nella realtà del Paese. Capisco che il PD con tutti i vari inquisiti spasimi per qualche merito, ma questa ennesima quanto sciatta riforma mi pare un tema di funzionamento più che una priorità sociale. Del resto dal mio angolo angusto credo che il problema sia sempre chi fa cosa. Una persona seria, un PM od un Giudice, aldilà del percorso professionale stabilito agirà con coerenza e senza accettare condizionamenti. Una persona di poco valore si aggregherà a logge e partiti. Nel lungo tempo delle carriere interscambiabili abbiamo visto l’una e l’altra presenza e nei miei ricordi di cronaca ho visto nella Magistratura più condizionati che liberi. Ed i pochi liberi hanno vissuto in solitudine le infinite ed a volte drammatiche avversità. Sbaglierò di sicuro, ma mi pare che si dia un eccesso di importanza alla difesa di questo schema di funzionamento nel quadro complessivo di degrado che viviamo. Da più di trent’anni sotto ogni governo il Popolo italiano vive in affanno. Suvvia miei cari intellettuali, ora che sono finite le repliche della commedia gli si dia ascolto, con qualche piccola attenzione alle priorità essenziali.

 L’Italia non è che una tessera relativamente significativa in questo mosaico decadente. La Francia ad esempio è sprofondata in un pasticcio istituzionale grottesco assolutamente evitabile se non fosse guidata da un narcisista scompensato. Aver voluto spedire il suo paese alle urne per ripicca, aver dichiarato che manderebbe in guerra i suoi Cittadini credendosi il Re Sole, aver scelto figure politiche sbiadite purché fossero fedeli è solo una piccola parte dei suoi infiniti errori. Si è completamente alienato la stima ed il rispetto dei francesi. E non si dà pace, non sceglie la via delle dimissioni oppure della ponderazione. No. Straparla ed è in continua sovraesposizione. Da ultimo questa farsa del processo in USA voluto dalla sdegnata signora Macron che intende a tutti i costi dare le prove inconfutabili ( sic ) che non è un uomo, così come ventilato in una delle varie cloache social.

Per favore Signora, lo faccia per tutti noi lasci stare prove evidenti, le crediamo sulla parola. Posso capire che Ella sia infastidita, ma è pur sempre la moglie di un presidente, mantenga lo stile almeno dei predecessori. Ricordo in proposito un aneddoto che mi raccontò il mio amico Eric, un tempo attivo cronista politico. Francois Mitterand venne preso di petto da un giornalista che – nel mezzo di un incontro con la stampa estera - gli imputò di essere bigamo. Il Presidente sfoderando uno dei suoi cordiali ed ampi sorrisi rispose più o meno cosi: mi congratulo signore, lei parla un buon francese per essere americano, e sa contare fino a due. Ma quel tempo, il tempo di Mitterand, di Kohl, di Harold Wilson od Olof Palme è ormai sui muri della storia come gli affreschi di Pompei, e con lo stesso livello di manutenzione. Oggi abbiamo davvero gente esotica.

 E questi, diciamo i Macron ed affini, sono il lato tragicomico della decadenza, poi ci sono i masters of war Russi, Ucraini, Israeliani, Iraniani. A nessuno di questi governanti con l’elmetto in testa frega nulla del loro Popolo. Non conta, deve soltanto uccidere o morire per le loro strategie campate per aria, la presunzione personale, ed i comitati d’affari capitalisti che li sostengono. Nei loro massacri non c’è molto di più che il furto di materie prime, traffico d’armi e speculazioni edilizie. Parlare di equilibri geopolitici è troppo alto. La difesa del diritto internazionale è fantascienza. Vedo solo arroganza, protervia e brutalità.

Diceva Thomas Jefferson, un vero americano d’altri tempi, quando il Popolo teme il governo vi è la dittatura, la democrazia esiste quando il governo teme il Popolo. Questo è un po' il punto che vado menando ogni volta coi miei pezzulli, la vera verità e che abbiamo smesso di fare paura. E con piccole rivendicazioni e moral suasion ci fai davvero niente,

 Se togli dal campo visivo ogni alternativa, crescerà confusione e rassegnazione. Se si castra ogni opposizione di classe, persino facendo sparire dal lessico parole come sfruttamento e proletariato, avrai teatrini di scontro fasullo su temi sovrastrutturali. Se si costruisce per tutti l’illusione che le cose miglioreranno in un futuro che non arriverà mai ecco che il potere diventa assoluto.

Per fortuna aveva ragione Bakunin le rivoluzioni avverranno sempre, nate nelle profondità delle masse esploderanno in tempi ed in modi imprevedibili. Lo sappiamo tutti, lo sanno anche i pezzi da novanta. Per questo seppure appaia sfacciato ed arrogante il potere vive in un costante timore, cioè che le piccole insurrezioni nate dall’esasperazione dilaghino e diventino un ribaltamento ingestibile. L’unica sicurezza che gli evita chili di barbiturici è rappresentata dalla paura collettiva. Se tutti hanno timore di qualcosa di orrendo, come la guerra atomica, la pandemia o le apocalissi di cui riempiono serie televisive e cinema difficilmente aggiungeranno altri rischi, magari personali scendendo in piazza con obiettivi diversi dallo stoppare qualche malaccorta riformina. Ed ecco ricomparire i mostri, l’orrendo russo, il misterioso cinese oppure il nazismo oppure il virus dei virus. Qualsiasi belinata serva a mettere paura alla collettività costringendola ad adattarsi, abbassare le aspettative e la speranza, qualsiasi cosa la spinga volente o nolente a chiudersi in casa.

 Se non avessimo paura la faremmo. Se non temessimo ciascuno per sé stesso incuteremmo timore come insieme. Potremmo cambiare scenari e condizioni.

Ma le carte sono date, i mille imbrogli della comunicazione hanno annacquato la volontà di cambiare, la malafede e l’inettitudine di chi ha guidato le sinistre internazionali ne ha prodotto l’attuale annichilimento.

Quello che accadrà, qualunque cosa sia, sarà la conseguenza di decisioni scellerate da tempo messe in campo.

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