JE SUIS CAROLA

di Aurelia del Vecchio - Liberacittadinanza - 30/06/2019
L’Italia era un paese ridicolo e debole ai tempi del regime fascista, nonostante le vanterie

Paese ridicolo lo è attualmente con il governo sovranista di Salvini e di Di Maio. Eguali responsabilità, anche se il ministro degli Interni può apparire più oscenamente scenografico.

L’ingente “forza pubblica” schierata a Lampedusa contro una giovane donna tenace e 40 inermi migranti, inevitabilmente farebbe pensare ad un gravissimo rischio corso dal nostro paese. Non sussistendo alcun pericolo, appunto, il tutto appare più che ridicolo. Se si opponesse lo stesso schieramento, la stessa cintura di sicurezza contro le mafie, soprattutto contro i capi, di sicuro l’Italia sarebbe un paese migliore e più credibile, allorché si sciogliesse anche il legame infame tra organizzazioni malavitose e malapolitica.

Per me, per le persone del mio stesso sentire, Carola, anche suo malgrado, è una eroina dei nostri tempi. Tempi in cui dilagano egoismo e disumanità, su cui si modellano leggi impopolari e spesso anticostituzionali anche se recano la firma di un presidente della Repubblica “in sonno”.

E su tutto ciò impera la concezione secondo la quale la vita degli ultimi non viene considerata prioritaria, ma spuria merce di scambio per politiche scellerate.

Oggi, consapevole di quanto accade e di quale sia lo scenario politico, sociale e culturale del nostro paese, solo una formulazione battente mista al desiderio vivissimo di personificazione in questa giovane donna: Je suis Carola! 

Aurelia  del Vecchio     Napoli

Questo articolo parla di:

archiviato sotto: , ,