La cavalcata delle Valchirie, ovvero: Wagner in autostrada

di Corrado Fois - liberacittadinanza.it - 27/06/2023
La strategia prevede di guardare alle cose lontane come se fossero vicine e di osservare con distacco le cose più prossime - Myamoto Musashi

Il bello di questi tempi brutti è che sono incredibilmente uguali, ma costantemente in movimento. Se tutti i giorni si segue la rumorosa attualità si resta ipnotizzati come a guardare una pallina da pingpong chiusa in un ventilatore od a fissare un paio di maracas dentro la lavatrice.

Poi arriva Prigozhin e sveglia tutti! Beh si. Sorprende più che altro il modo teatrale, un filino goffo, molto velleitario della sua cavalcata in autostrada, non la sostanza della sua posizione già scritta nelle cose.

Che le milizie mercenarie si stiano politicizzando è così evidente che l’ho capito pure io e ne ho ragionato mesi fa. Così come appare evidente che esse chiedano ruoli diversi ed impongano ai mandanti nuove condizioni. I vari laboratori precedenti o paralleli all’Ucraina, in Medio Oriente ed Africa, hanno mostrato ai mercenari quanto essi possiedano la capacità di rovesciare/mantenere lo stato delle cose in vari paesi e per conto di vari governi. A forza di fare quel lavoro è apparso chiaro anche a loro – non proprio usi alla riflessione - quanto tutto sia scalabile, maneggiabile. Rovesciabile. Ovunque.

Hanno guardato la loro mano che impugnava un’arma, poi come in una regia di Sergio Leone, hanno girato la testa e fissato il mandante seduto alla scrivania. Ed hanno evidentemente pensato .. molto pensato. Ed infine e con clamore hanno rotto lo schema.

Dice il saggio: ma cosa voleva dimostrare Prigozhin con quella sceneggiata? Se seguo la disciplina scientifica detta davantologia penso che il Cuoco volesse dimostrare proprio questo ai governi ed ai suoi colleghi: si può fare. Si può invertire il principio di relazione tra mandante ed esecutore. Si può rovesciarlo, metterlo in imbarazzo, farlo sentire e vedere come vulnerabile.

Prigozhin voleva fornire un esempio ad altri ( non necessariamente mercenari..) in qualche altra parte del mondo? Assunto che tutti definiscono la marcia su Mosca un atto dimostrativo, direi di si: egli intendeva dimostrare qualcosa. La più probabile? Voleva mostrare che nessun potere – per quanto assoluto- è invulnerabile ..in nessuna parte del mondo. Chiunque può essere minacciato, intimorito, colpito, eliminato.

Non è diverso da quello che fecero i contropoteri interni in America uccidendo Kennedy, e poi Malcom X, Luther King, Bobby Kennedy. Ferendo Reagan. Ricattando Clinton. Non è diverso da quello che fece la Mafia (chiamiamola così per lessico comune) con gli atti dimostrativi. Gli omicidi Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino, gli attentati. Il contropotere esiste da sempre. Ha le sue armi, le sue milizie, i suoi obiettivi strategici e si insinua nelle democrazie come nelle dittature per scopi che appaiono spesso fin troppo evidenti. Incluso sostituirsi al potere ufficiale o meglio, manovrarlo.

Ora lo fanno anche i miliziani della Wagner, che sulla fedeltà costruirono standard di servizio in grado di giustificare le più alte parcelle. Sic transit .. in questi anni sbilenchi la fedeltà è diventata flessibile, e la flessibilità un valore.

Con questo new deal avviato da Rostov verso Mosca il principio di relazione mandante/mercenario cambia equilibri a vantaggio di quest’ultimo. Tanto le milizie sanno perfettamente che i loro servigi sono e saranno sempre necessari e le loro capacità di guerra sono e saranno sempre determinanti. Per Putin, per Assad o Zelenskj, come per gli USA. Qualcuno il lavoro sporco lo deve pur fare.

Del grande sceneggiato osserviamo una piccola dinamica per rendere evidente l’insieme.

Partiamo da un punto fermo: Putin poteva stendere a terra tutta la Wagner mentre questa marciava in autostrada in fila indiana. Per la cronaca: la Federazione Russa ha più di 4000 aerei da caccia attivi nella zona interessata. Con 20 aerei in sequenza faceva una marmellata della divisione. Questo mi è apparso chiaro subito guardando la televisione ed allora ho pensato: il Prigo sta sfidando lo Tzar avendo chiaro un suo punto debole. Non c’è altra spiegazione per quella marcia da parata o da dilettante allo sbaraglio. Cosa che il capo della Wagner non è affatto. Poi ho capito che giocava d’azzardo si, ma sapendo che il Cremlino non poteva fare nulla. Un rischio calcolato dunque. Mi è apparso chiaro che se Putin avesse fatto una strage poi non avrebbe potuto gestire un’insurrezione totale della Wagner in tutti i cavoli di angoli del pianeta dove l’ha spediti. Il suo stesso strumento lo ha colpito in piena fronte. Come quando si mette un piede su un rastrello camminando in giardino.

Come è ovvio- visto il livello morale dei due contraenti- nella scelta del negoziato non c’è nessuna bontà nazionale, nessun risparmiare il sangue russo. Cazzate buone per la Pravda. Putin temeva lo scontro e la conseguente implosione della sua politica di maneggio internazionale, e Prigozhin voleva semplicemente aprire un nuovo livello di negoziato tra le parti. Hanno trovato la strada, in autostrada. Vedremo tra settimane qual’ era il baratto.

Qualche osservatore si è chiesto perché il tutto è accaduto ora, in un contesto di casino generale. La Wagner insorge proprio nel mezzo di quella impiastricciata marcia che Zelenskj chiama controffensiva e che gli Usa definiscono confusa e deludente. Perché non l’ha fatto prima, durante l’inverno? Semplicemente perché così si è visto di più. Ha fatto più danno politico senza fare più morti sul campo. Il capo della Wagner è un buon comunicatore e conosce la regola dell’anatra e della gallina.

Diceva Henry Ford: le anatre depongono le uova in silenzio mentre le galline fanno un chiasso infernale. Per questo tutti mangiamo uova di gallina.

Official secrets.

Oltre ai mercenari non c’è nulla di più ufficiale dei servizi segreti. I governi non possono più fare a meno dei servigi dei miliziani figurarsi dei servizi segreti. Che in teoria dovrebbe controllare anche le milizie.

I servizi segreti sono ormai così tanti da combinare casino sovrapponendosi e contrastandosi in giro per il mondo. Nemmeno per una pianificazione strategica del casino, solo lavorando a cazzo. In America i servizi segreti proliferano. I più noti sono AIA, CIA, DIA, DHS, e poi c’è la NSA che controlla i controllori e persino la NGIA che cura le informazioni nello spazio celeste. Probabilmente il capo è Chubeeka o Luke Skywalker. Tutti i servizi hanno indipendenza .. sono segreti!.. ma in teoria tutti riportano a commissioni politiche. In cui nessuno ovviamente dice la verità. Che è segreta per servizio. Insomma, teatrini della democrazia. Vabbè.

Per un attimo immaginiamo il quadro complessivo. Esiste almeno un servizio segreto in ognuno dei 195 paesi sovrani del pianeta. Ovviamente quelli ricchi ne hanno di più. In Usa saranno appunto una ventina, in Russia sette od otto, contando solo i noti. In Cina almeno quattro, ma chi lo sa? E via così. In Italia sono tre i nomi più noti, per gli interni DIS e AISI, per gli esterni AISE. Ma andiamo per difetto, dappertutto.

Immaginiamo adesso che ogni paese voglia spiare un altro. Qualcuno perché si deve fare, lo fanno tutti!!; qualcun altro per individuare debolezze e minare le basi del governo bersaglio. Abbiamo al minimo 195 ( al massimo più di 500 ) diversi servizi segreti. Essi hanno ampie autonomie e budget, grazie ai quali si spostano imprevedibilmente – spesso anche per il loro referente governativo - nello scacchiere nazionale od internazionale. Se lo sappiamo noi Cittadini qualunque che le spie ci spiano figuriamoci se non lo sanno gli altri servizi segreti. Dunque questi ultimi a loro volta si sposteranno per attivare risposte od attacchi. Il risultato evidente è che ogni minuto in ogni parte del mondo c’è un cacchio di servizio segreto che fa qualcosa di illegale.

Aggiungiamo a questo casino sconfortante la quantità di milizie mercenarie che ormai conosciamo. Almeno un centinaio di sigle tra Europa, Africa, Medio Oriente, Sud America. Ed ora incrociamo i servizi segreti e le milizie mercenarie perché certamente i primi infiltrano le seconde. E forse viceversa, oggi.

Ora: con davanti questo quadro di tutti che spiano tutti, sempre tenendo un occhio alla cavalcata delle Valchirie su cui ragioniamo, formuliamo una semplice domanda.

Assunto che Putin fin da bambino è stato allevato dai servizi segreti e lo spionaggio ce l’ha nel cuore, assunto che i servizi inglesi sapevano persino il giorno e l’ora dell’invasione Ucraina ancora prima dei generali russi, ed assunto che il servizio di informazione militare russo ha di certo infiltrato i quadri della Wagner… assunte tutte queste cose.. ma come diamine è possibile che il Cremlino o Washington o Londra o Pechino non lo sapessero in anticipo?? Che non lo sapesse Shrek Crovetto lo do per scontato. Ma Putin ed il suo entourage? Impossibile.

Quindi c’è una piccola complicazione nel quadro precedente. Tutti e due gli attori – Wagner e Cremlino – sapevano che l’altro sapeva eppure lo hanno fatto lo stesso. Quindi c’è qualcosa di più complesso in questa vicenda apparentemente sbilenca in cui nulla è casuale. E questo qualcosa deve essere talmente tanto evidente che proprio non lo vedo.

Resta un punto fermo. Oggi abbiamo milizie private grandi come eserciti. Esse sfuggono alla gerarchia militare tradizionale ed hanno costruito un loro sistema di valori interno. Oggi operano con una visione strategica lucida mescolando la finzione - come nell’autostrada verso Mosca- ed il sangue - come ogni giorno in Yemen, Siria od Ucraina. Si vedono ormai nel ruolo di gruppi di potere armato ed hanno inoltre un taglio politico preciso, trasversale alle diverse milizie. Questo taglio politico è vicino, quando non coerente, con i nuovi governi al potere in Europa.

Ieri la Grecia ha dato il pieno potere parlamentare alla Destra, mentre la sinistra si è spappolata come una meringa tirata contro un muro. Non proprio come i Cinquini in Molise, ma quasi. L’estrema destra neonazista ha fatto quasi il 5% dei consensi.

Il 23 luglio sarà la volta della Spagna. Vincerà anche lì la Destra. Poi sarà la volta della Francia e della Germania. L’anno prossimo è possibile che la UE diventi un grande unico blocco conservatore, nazionalista. Con buona pace e totale responsabilità politica e morale di quella sgangherata banda di inetti o corrotti che hanno gestito le segreterie politiche della, diciamo, sinistra.

Senza farsi ipnotizzare dall’autostrada di Prigozhin, ognuno se vuole può incrociare le tre strade: quadro politico, milizie mercenarie e servizi segreti e tirarne le conclusioni che crede. La dietrologia la teoria del gomblotto non sono mai state utili, al contrario. Quello che il potere ha sempre cercato sempre di mascherare è proprio quello che sta davanti, cioè l’evidenza. Le agende rosse, i sucidi di mani pulite, i dossier del fango, le bombe nelle stazioni o nei musei, la Roma dei corrotti, la criminalità organizzata politicamente.. tanto per citare solo alcune delle nostre.

Almeno si considerava importante mascherarla quell’evidenza tragica quando esisteva un’opinione pubblica in grado di indignarsi ed una forza politica capace di reagire concretamente. Oggi in Europa ed in particolare in Italia, anche mascherare è uno sforzo inutile. L’evidenza non la vuole vedere nessuno. Non interessa.

Quindi si manipola, ma più che altro per tenersi in esercizio, si combatte la manipolazione, ma più altro per abitudine e tigna. Nella certezza che, almeno per quanto ci riguarda, un ‘opposizione guidata da Conte o da Schlein è il nulla mischiato col niente ed il governo ha pure lui la sua autostrada.

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